×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113

Questa mattina un commando armato di insorti ha attaccato la base Onu ad Herat, controllata dal contingente italiano.

I quattro assalitori, vestiti con abiti da poliziotto e burka, sono stati freddati dalle forze armate. Un primo ha fatto esplodere un autobomba ,un altro è stato ucciso davanti ai cancelli della base, mentre gli altri due sono stati abbattuti all’interno dopo essere entrati ed aver sparato all’impazzata. Nessuna vittima nè feriti tra i funzionari dell’Onu e le truppe del contingente; sono invece rimasti uccisi due poliziotti afgani. Poco dopo, l’attentato è stato rivendicato dai Talebani con una telefonata.
L’inviato speciale per l’Onu, Staffan De Mistura, ha commentato: ” Gli elicotteri italiani hanno efficacemente collaborato a proteggere la zona da eventuali altri attacchi”-precisando-“ il personale dell'Onu rimane ad Herat, dove domani mi recherò di persona per esaminare la situazione e decidere ulteriori misure da prendere”.
Si aggravano ulteriormente in questi giorni le violenze in questo paese anche in quelle regioni, come Herat, che fino ad ora non sembravano essere punti nevralgici degli attacchi degli insorti. 
 

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere