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(ASI) Il gruppo terroristico di matrice islamica Boko Haram, che ha causato diverse decine di morti in Nigeria negli ultimi tempi attraverso attentati, comunica che la spirale di violenza potrebbe inasprirsi ulteriormente.

Quello redatto ieri dal gruppo islamico è infatti un ultimatum nei confronti della nutrita comunità cristiana del Paese: "Diamo tre giorni di tempo ai nigeriani (cristiani) del Sud per andarsene dal Nord". Se così non fosse, saranno dolori.

L'aria che si respira nel più popoloso Paese africano è da preludio di una guerra civile: le frontiere sono state temporaneamente chiuse (come anticipato da Agenzia Stampa Italia nei giorni scorsi, molte armi di cui si rifornisce Boko Haram provengono da oltreconfine e sono, verosimilmente, quelle sparite dai Paesi del Nord Africa colpiti dalla "primavera araba"), la capitale Abuja è stata “blindata” con il dispiegamento di migliaia di poliziotti che pattugliano i punti più sensibili, una squadra speciale adibita alla sicurezza nel paese, inoltre, sta collaborando con i servizi segreti nigeriani per contrastare le minacce del gruppo estremista.

Più di un osservatore registra il rischio che qualcuno stia soffiando sul fuoco per far cadere l'attuale governo presieduto da Jonathan. "Ci sono delle forze interne ed esterne che hanno tutto l’interesse a far cadere il governo – spiega Stanley Ukeny, attivista nigeriano –, per questo stanno creando delle condizioni con l’intento di indebolire la nazione".

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