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(ASI) A trentadue anni dalla storica stretta di mano tra il primo Ministro israeliano Begin e il presidente egiziano Sadat a Camp David, in cui si sancirono le basi per una pace israelo-egiziana, l'argomento torna di stretta attualità a Il Cairo.

 L'attuale primo Ministro egiziano Essam Sharaf ha così commentato: "L’accordo di Camp David non è una cosa intoccabile e può sempre essere oggetto di discussione, in un’ottica di beneficio per la regione e per una pace giusta, e possiamo apportarvi cambiamenti se necessario".

Proprio in queste ore sta avvenendo la visita del premier turco Erdogan in Egitto, durante la quale viene salutato festosamente da folle di egiziani acclamanti per via delle sue prese di posizione decise contro Israele, definito nei giorni scorsi "un bambino viziato", e per la sua integerrima volontà di veder riconosciuta la Palestina in sede Onu: "La Palestina non è un' opzione, ma un obbligo, e prima della fine del mese la vedremo con uno status diverso".

Infine, Erdogan ha rivolto una promessa al popolo egiziano: "Far nascere il nuovo Egitto comporterà qualche complicazione, ma siamo sicuri che insieme le supereremo"

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