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Norvegia. Ma le cose stanno veramente così?

(ASI) C’e’ una strana unanimita’ oggi (ieri, ndr) nella stampa internazionale. Le differenze dipendono piu’ dall’ora di chiusura del giornale che dalle posizioni politiche dell’editore di riferimento.

Gli elefantini del Foglio hanno ignorato la mattanza nel campo giovanile e sono andati a casa. Il week end e’ sacro. Comunque anche quando si lavora sugli stessi materiali di agenzia trapela sempre qualcosa di personale. E cosi’ ci si interroga su cosa avranno voluto dire i “compagni” de Il Fatto con l’affermazione perentoria: “Il killer e’ un fondamentalista cristiano?”. I giornali norvegesi hanno scelto la strada dell’emozione, tutti citano le parole del premier che scampato all’attentato contro il suo ufficio, in quelle ore di angoscia sapeva che i suoi figli erano proprio sull’isola del terrore.

“Non ci fermeranno!” Ha detto il primo ministro. Ma chi? Ma cosa? Cosa sta facendo la Norvegia che non dovrebbe, tanto da scatenare il finimondo? E poi i due episodi criminali sono collegati? Ma le cose sono andate veramente come ci hanno raccontato le fonti ufficiali? Perche’ le televisioni per ore hanno informato che la sparatoria continuava senza che nessuna forza di polizia pensasse almeno di andare a vedere? Tanto piu’ che Utoya non si trova in capo al mondo, ma a soli 30 chilometri da Oslo. E poi come avrebbe fatto questo strano trentenne, colpevole di agricoltura biologica, ad ammazzare 87 persone? Pensate un po’ quanto tempo ci vuole al Luna park per abbattere al tirassegno dei pupazzetti immobili?

Purtroppo la pista islamica e’ caduta subito, complicando terribilmente le cose. Si, i soliti sciacalli dei siti estremisti, sempre ben ospitati nei paesi scandinavi, hanno rivendicato l’attentato, ma sembra che non sapessero nemmeno di cosa si stesse trattando. Ma tante’! Si sa che costoro rivendicano qualsiasi cosa. Un modo di farsi pubblicita’ gratis con la speranza che qualche sceicco poco informato allunghi una mazzetta. Quindi ci si ritrova ad interrogarsi sul significato di una strage incomprensibile finanche per l’opinionista de La Repubblica che pure dovrebbe essere del mestiere.

Mi sa che non ce la raccontano giusta!

 

Aurelio Montingelli - fonte "La Voce della Russia" http://italian.ruvr.ru/

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