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(ASI) Mentre i ribelli continuano ad avanzare verso Tripoli, oggi la Corte penale internazionale ha emesso nei confronti del leader libico Gheddafi, del figlio Saif al-Islam e del capo dei servizi segreti, Abdullah al-Senuss, un mandato d'arresto con l'accusa di crimini contro l'umanità.

 

Secondo la Corte dell'Aja, i tre avrebbero causato la morte di centinaia di attivisti responsabili di aver dato vita alle manifestazioni antigovernative.

Soddisfatto il Ministro Frattini che in un comunicato diffuso dalla Farnesina ha affermato: "Il mandato di cattura era quello che io mi aspettavo. I crimini contro l'umanità sono evidenti. Questo rende ancora più urgente trovare una soluzione politica che, senza Gheddafi al potere, restituisca alla Libia una prospettiva di sviluppo", ha affermato, aggiungendo che "il futuro è certamente migliore con questo provvedimenti, perché rende chiaro a tutta la comunità internazionale che Gheddafi ormai può essere soltanto arrestato a meno che non si rifugi in un Paese che non ha sottoscritto lo Statuto di Roma".

Dalla Farnesina, inoltre, si sottolinea come "la pronuncia della Corte penale internazionale sulle comprovate responsabilità di Gheddafi legittima ulteriormente l'assoluta necessità e l'alto valore della missione umanitaria della Nato in Libia, su mandato Onu, nel quadro della responsabilità di proteggere che spetta alla comunità internazionale nelle emergenze umanitarie provocate da atti di repressione di dittatori verso il proprio popolo".

Alessandro Bulletti - Agenzia Stampa Italia

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