×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
(ASI) La Siria rompe ufficialmente le relazioni con l'Unione europea, verso la quale giunge oltre un quarto delle esportazioni totali siriane, per un valore di oltre due miliardi di dollari l'anno. La decisione di Damasco arriva a seguito delle persistenti pressioni europee nei confronti del governo di Assad al fine di cessare la repressione contro gli oppositori.
Contestualmente a questa decisione, il governo siriano, mediante le parole del ministro degli Esteri Walid al-Mouallem: "Siamo grati a Russia, Cina, India, Brasile, Sud Africa e Libano per aver mantenuto la loro posizione (opponendosi ad una risoluzione dell'Onu contro la Siria) nonostante il pressing occidentale". Mouallem è stato ancora più esplicito circa le prospettive future della Siria in un altro passaggio del suo discorso: "La Siria respinge ogni interferenza straniera e uscirà dalla crisi più forte di prima. Agli europei voglio dire una cosa sola: basta con le interferenze". Ha poi concluso: "Cancelleremo l’Europa dalla nostra mappa geografica. Da ora in poi guarderemo ad est".

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere