(ASI) Ankara – Nella notte di giovedì 3 novembre si sono verificati gli arresti di Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ, copresidenti del Halkların Demokratik Partisi -HDP (Partito Democratico dei Popoli): uno dei maggiori partiti che rappresentano la minoranza curda in Turchia.


I due leder curdi sono stati arrestati assieme ad altri nove parlamentari della stessa fazione. Poche ore più tardi, ad ormai alla mattina del 4 novembre, una forte esplosione ha ucciso 8 persone ferendone un centinaio nella città – a sudest della Turchia – di Diyarbakır. A quattro mesi dal tentato colpo di Stato contro il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, i nuovi arresti rischiano di scatenare nuovamente le pesanti critiche all’establishment governativo, come sono già avvenute in riferimento ai modi, considerati troppo cruenti e repressivi, con cui sono stati gestiti gli arresti dei golpisti. In una nota l’Unione Europa ha dichiarato “estrema inquietudine” per la traduzione in carcere di Demirtaş e Yüksekdağ. Gli arresti, però, non sarebbero collegati al fallito colpo di Stato, ma al rifiuto dei rappresentanti curdi di “testimoniare sulle attività di propaganda terroristica di stampo curdo”.

Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia

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