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(ASI) Continua la repressione verso le rivolte popolari nello Yemen, scoppiate per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdallah Saleh in carica da oltre trent'anni.

 E' di almeno 20 morti il bilancio ancora provvisorio degli scontri tra i manifestanti e l'esercito, avvenuti nella nella provincia settentrionale yemenita di al-Jawf: dopo la dura repressione effettuata venerdì dalle forze di sicurezza a Sana'a, che ha causato circa 50 vittime e il conseguente licenziamento del Governo, oggi le strade della capitale erano solcate dai carrarmati del regime nel tentativo di mantenere la calma. I mezzi blindati, dispiegati nei pressi degli edifici governativi della capitale, sono stati attivati a seguito della clamorosa dimissione del Generale Mohsen al-Ahmar, passato dalla parte degli insorti. "La crisi che sta attraversando il Paese potrebbe trasformarsi in una vera e proria guerra civile "- ha affermato Mohsen al-Ahmar aggiungendo- "Sosteniamo e proteggiamo i giovani che protestano all'universita' di Sanaa".

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