(ASI) Molti leader politici dei Paesi dei Balcani si ritroveranno a Vienna questo giovedì 27 agosto.

Un vertice che doveva parlare della cooperazione regionale, ma l'attualità politica del momento ha deciso diversamente.
Le nazioni balcaniche sono diventate la nuova strada dell'immigrazione per i migranti che vogliono arrivare negli Stati dell'Unione Europea. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'agenzia per il controllo delle frontiere europee Frontex, 102 mila profughi hanno attraversato i Balcani dall'inizio dell'anno. Nel 2004 erano stati soltanto 8 mila migranti. In questo nuovo esodo, l'Osservatorio Balcani e Caucaso segue ogni giorno il movimento degli immigrati in tutta l'area Balcanica. La lunga strada dell'immigrazione passa dalla Turchia alla Grecia, poi attraversa la Macedonia per giungere in Serbia dove ripartiranno successivamente per l'Ungheria o l'Austria, ossia si dirigono su due Paesi dell'Unione Europea. Queste due mete serviranno ai migranti come base, prima di ripartire verso altre nazioni dell'Unione.
I Paesi dei Balcani hanno bisogno di assistenza, nella misura in cui non sono preparati ad affrontare le nuove sfide poste dall'attuale immigrazione. Ogni giorno si presentano alle loro frontiere più di 4.000 persone. Per aiutare i paesi dei Balcani, Bruxelles e Berlino hanno offerto 2,5 milioni di euro.
Il vertice d'oggi è riunito per cercare le soluzioni per contrastare e gestire in comune il massiccio flusso di persone che arrivano quotidianamente in tutta l'aerea dei Balcani.

Tegno Tagne Honoré  - Agenzia Stampa Italia

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