(ASI) Benjamin Netanyahu ha mentito e a rivelarlo è la stessa polizia israeliana. Dietro l’uccisione dei tre seminaristi ebrei NON c’era la mano della leaderschip di hamas, ma una cellula separata che ha agito di sua iniziativa.

Il portavoce delle forze dell'ordine di Tel Aviv, Micky Rosenfeld, l'aveva spiegato due giorni fa alla Bbc: “la leadership di Hamas non fu mai coinvolta nell'uccisione di Naftali Fraenkel, Gilad Shaer e Eyal Yifrah, i tre coloni rapiti e trovati morti, divenuti il motivo scatenante -ora "l'alibi"- della guerra che sta imperversando a Gaza.”

Netanyahu dunque sapeva. Sapeva che Hamas non mentiva nel sostenere di non esser colpevole del rapimento dei tre coloni. Sapeva anche che erano stati uccisi subito: lo Shin Bet e l'esercito ne erano a conoscenza fin dal primo giorno.

Tanto più che la stessa sera del sequestro, il 12 giugno, uno di loro chiamò la polizia per domandare aiuto.

La telefonata fu registrata: si sentono degli spari, qualcuno urla "ne abbiamo tre". Morti.

il governo ordinò il silenzio stampa e diede il via ad una brutale campagna di propaganda contro Hamas.

 Non si raccontò come l'auto su cui i tre coloni erano stati trasportati fosse stata trovata, sporca di sangue. Non lo si disse, e si versò benzina sul fuoco contro i palestinesi, tutti.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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