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(ASI) Sarebbe di almeno dieci morti e di un numero elevatissimo di feriti il bilancio del "venerdì della collera", la giornata di proteste indetta dalla popolazione egiziana per chiedere le dimissioni del Governo.

 

Oggi si è presentato uno scenario di guerriglia nelle maggiori città egiziane che ha obbligato il Governo di Moubarak a far scattare il coprifuoco nel paese dalle 18 alle 7 di mattina.

Tanti gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine che hanno causato gli arresti di oltre 400 persone; anche l'esercito è sceso in piazza per arginare le proteste degli attivisti, sfociate in vari atti di violenza. Durante gli scontri, per lanciare un segnale chiaro agli oppositori del regime, sarebbe stato fermato e costretto agli arresti domiciliari El Baradei, premio Nobel per la pace nel 2005, considerato dagli insorti come la nuova guida. Nel corso delle manifestazioni alcuni poliziotti si sarebbero rifiutati di eseguire l'ordine del lancio di lacrimogeni contro la folla, mentre altri avrebbero tolto addirittura la divisa come prova della loro adesione alle proteste. Intanto il Governo ha continuato a bloccare l'utilizzo di internet e degli sms per impedire agli attvisti di potersi organizzare nei prossimi giorni.

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