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(ASI) Zona euro in rosso: nel terzo trimestre il prodotto interno lordo e' stato negativo, con un calo pari allo 0,1%, dopo il -0,2% del secondo trimestre e la crescita zero nel primo. Anche l’Italia non si salve da questo polverone per via della perdurante crisi che attanaglia gli Stati dell’U.E. L'Italia vede il quinto trimestre consecutivo in rosso. Il -0,2% congiunturale, rispetto al trimestre precedente, per l'Italia e' infatti comunque migliore del -0,7% del secondo trimestre e del -0,8% del primo.

In Italia  registra un lieve miglioramento il settore dell’industria, da fonti che provengono dall'Istat, e a contenere dunque la caduta del Pil. Il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, da Londra in merito alla situazione dell’Italia sottolinea: "Non possiamo spettarci un impatto immediato ma la medicina sta funzionando".

Notizie non proprio rassicuranti arrivano dalla Banca Centrale Europea che avverte: la crescita resterà debole nel 2013 nell'Eurozona, nonostante sia sostenuta dalle misure della Bce e malgrado il miglioramento del clima di fiducia sui mercati. Dagli analisti dell'Eurozona le stime di crescita per il 2012, 2013 e 2014 sono invece riviste in peggio, tant’è che l’attuale situazione di crisi perdurerà ancora per molto in tutti i Paesi.

Eurostat riferisce che il Pil 2012 e' stimato a -0,5% (da -0,3%), nel 2013 a +0,3% (da +0,6%), nel 2014 a +1,3% (da +1,4%). In Europa invece nel terzo trimestre del 2012 la Germania frena più delle attese, con una crescita del Pil, sul trimestre precedente, dello 0,2%, come la Francia.

La Spagna mostra un negativo, con -0,3% rispetto al trimestre precedente. Questo anche con l’attuale stato di agitazione che si vive nel Paese dove la gente è scesa nelle piazze contro il rigido sistema di austerità approvato dal Governo su pressioni dell’U.E.

Il Pil dell'Ue nel suo complesso ha registrato una lieve crescita, segnando nel terzo trimestre +0,1% dopo il -0,2% del secondo e la crescita zero del primo. Anche il Portogallo, come la Spagna, Grecia, Italia; si conferma in recessione con un segno del -0,8%, anche Cipro con un -0,5%.

Segno meno anche per il Belgio. Lo stesso dicasi per l'Austria, -0,1%. La crisi colpisce ora anche l'Olanda. Segno positivo invece per la Finlandia che si rialza, passando rispettivamente dal -1,1% allo 0,3%.  L'Italia e' ormai al quinto trimestre consecutivo con il segno meno. A sentire autorevoli voci che provengono dai palazzi dell’Eurozona la recessione inizierebbe ora.

Ma basta vedere con dati alla mano che così non è. Basta vedere le decine e decine di proteste ormai quotidiane che avvengono in Europa che la dicono in maniera ben diversa da quella prospettata dai tecnici Eurozona.

Le associazioni dei consumatori, Adusbef e Federconsumatori, parlano di dati allarmanti e chiedono al governo provvedimenti seri di sostegno ai consumi, come ad esempio la detassazione delle tredicesime.

Molto critica anche la Confcommercio che dice: "Le prime stime sull'andamento del Pil nel terzo trimestre, pur evidenziando una dinamica economica meno negativa rispetto a quanto registrato nei primi sei mesi, non possono essere lette come segnale di inizio di uscita dalla recessione per il nostro Paese. I primi dati relativi a settembre indicano un deterioramento in termini di consumi, produzione ed occupazione rispetto a quanto registrato nei mesi di luglio ed agosto. Date queste dinamiche e' presumibile che anche il quarto trimestre registri una contrazione dell'attività economica".

 

Davide Caluppi - Agenzia Stampa Italia

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