Il conte Cesare Vernarecci di Fossombrone alla guida dell’Aristocrazia Europea: eredità storica e visione internazionale
Il conte avvocato Cesare Vernarecci di Fossombrone e l principe Emanuele Filiberto di Savoia

(ASI) Il conte avvocato Cesare Vernarecci di Fossombrone (dei principi d'Anjou d'Auvergne), residente a Genova, consulente legale, mediatore e giudice arbitrale, erede di una antica famiglia di giuristi e diplomatici, già sportivo agonista (cavallerizzo e ciclista), appassionato di cani e alta montagna, sarà il futuro presidente dell'associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, formalmente acclamato alla prossima assemblea generale di novembre.

Aristocrazia Europea conta oltre 1200 associati, la metà italiani, appartenenti a famiglie storiche o appassionati di storia, ordini cavallereschi, nobiltà e araldica. L'associazione si occupa di iniziative culturali e benefiche, della tutela delle dimore storiche, della valorizzazione di tradizioni e territori. Vernarecci subentra al reggente, il conte romagnolo Guido Farneti Merenda Salecchi, aristocratico vecchio stampo, cacciatore, dal carattere forte come l'ottimo vino sangiocese che la sua famiglia produce da secoli.

Nelle settimane scorse, Vernarecci, accompagnato dalla vice presidente in carica, la contessa ortodossa georgiana Lali Panchulidze, dal nobile pittore Francesco Garofalo (dei duchi di Rutino) e dal barone Roberto Jonghi Lavarini, ha avuto una serie di importanti riunioni riservate e un incontro pubblico, dalla forte e chiara valenza simbolica, con SAR il principe Emanuele Filiberto di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele IV e nipote di Umberto II, ultimo re d'Italia.

"Noi vogliamo portare avanti valori e tradizioni, fare cultura e metapolitica nel senso di tutela e promozione del nostro ricco patrimonio storico, immobiliare e artistico, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e locali, e con le diocesi della Chiesa Cattolica. La parte prettamente genealogica, nobiliare e araldica, abbiamo deciso di delegarla a chi l'affronta in maniera seria e scientifica, ovvero all'Istituto Araldico Genealogico Italiano (IAGI) del conte Pierfelice degli Uberti di Cavaglià, nostro amico e partner strategico."

 

Fonte foto: gentilmente concessa dal dottor Lavarini Jonghi Roberto

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