Gaza, la Chiesa accusa: “Israele condanna i civili alla morte, basta sfollamenti e violenza”

(ASI) Roma – In una giornata segnata da crescente tensione nella Striscia di Gaza, due voci autorevoli della Chiesa cattolica si sono levate con forza per denunciare la drammatica situazione umanitaria e riaffermare il valore della pace e della solidarietà.

Il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, intervenuto alla Settimana Liturgica Nazionale a Napoli, ha espresso “sgomento” per quanto sta accadendo a Gaza, definendo la crisi “un non senso” e richiamando la necessità di “molta politica” per costruire percorsi di pace. “Ci sono tanti percorsi per arrivare alla pace, ma devono essere messi in atto”, ha dichiarato, sottolineando il ruolo del dialogo e della speranza come strumenti fondamentali per superare il conflitto.

Da Gerusalemme, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino, ha annunciato insieme al Patriarca greco-ortodosso Teofilo III che il clero e le suore presenti nei complessi religiosi di Gaza non lasceranno la zona, rifiutando l’evacuazione ordinata da Israele. “Lasciare Gaza e cercare di fuggire verso sud sarebbe una condanna a morte”, ha affermato, condannando lo sfollamento forzato dei civili e ribadendo che “non può esserci futuro basato sulla prigionia, sullo sfollamento dei palestinesi o sulla vendetta”.

Entrambi i cardinali hanno rivolto un appello alla comunità internazionale affinché si attivi con urgenza per fermare la spirale di violenza e tutelare i diritti fondamentali dei più vulnerabili. La Chiesa, hanno ribadito, non abbandona chi soffre e continuerà a essere presenza viva e solidale nei luoghi feriti dal conflitto.

Commento - È inevitabile che la gente si domandi sempre più spesso perché Papa Leone XIV si mostri così indulgente verso Israele e i crimini commessi a Gaza,

 

 

*Immagine generata da Gemini AI di Google.

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