(ASI) Oggi, 15 luglio, ricordiamo con commozione Gianni Versace, icona assoluta della moda internazionale, scomparso tragicamente 27 anni fa. Ma questo mio omaggio vuole volgere lo sguardo anche verso Santo Versace, fratello, compagno di viaggio e anima silenziosa ma fondamentale di un’impresa che ha segnato la storia dello stile e del costume nel mondo.
Cresciuti in una famiglia modesta a Reggio Calabria, i fratelli Versace hanno saputo trasformare un piccolo laboratorio artigianale in uno degli imperi del lusso più riconosciuti e amati al mondo. Lì, dove tutto sembrava lontano, hanno iniziato a sognare. Gianni con la sua genialità creativa, il suo estro senza compromessi. Santo con la visione imprenditoriale, il rigore e la capacità di trasformare l’intuizione in struttura.
Due fratelli diversi e complementari, uniti da un legame profondo e da una missione comune: portare il nome Versace oltre ogni confine, senza mai rinnegare le proprie origini calabresi, anzi facendone fierezza ed energia propulsiva.
Nel libro “Fratelli. Una famiglia italiana”, Santo Versace ripercorre con sincerità e lucidità questa avventura straordinaria. È un libro che racconta l’Italia migliore: quella che lavora, sogna, soffre e costruisce. È il racconto di due ragazzi del Sud che, con talento e tenacia, hanno conquistato le passerelle di Milano, Parigi, New York. E i cuori del mondo intero.
Versace non è solo un marchio. È uno stile di vita, un modo di interpretare la bellezza, un messaggio forte di libertà, audacia, sensualità. È anche un pezzo di storia italiana, nato da una famiglia unita, cresciuto con fatica e passione, e diventato leggenda.
A Gianni, che ha cambiato per sempre il linguaggio della moda, va oggi il nostro ricordo più vivo.
A Santo, che ne è stato il pilastro, va il mio personale abbraccio e la mia stima di sempre.
Salvo Nugnes


