La crisi globale, creata dalle élites che vogliono controllare il mondo?
 
(ASI) Chieti - Secondo una certa visione della storia, vista come uno scontro tra potenti lobby di potere più o meno occulte che influenzano l'economia mondiale e controllano la politica tramite personaggi da loro sponsorizzati, con la rivoluzione digitale, lo Stato Nazione come sistema politico ed economico - sociale, potrebbe collassare completamente, considerato anche che con l'incremento dello sviluppo tecnologico si potrebbe nei prossimi anni sostituire il lavoro umano con dei robot in grado di svolgere autonomamente dei compiti anche complessi tramite la rivoluzione digitale.                                               Altra conseguenza, sarebbe addirittura la sostituzione della produzione agroalimentare con dei prodotti creati direttamente in laboratorio. Il pretesto ideologico - benefico di questa manovra sarebbe preservare la salute umana da problemi metabolici e cardiovascolari sempre più comuni nella società del benessere consumistico, e da eventuali agenti patogeni che potrebbero nascere, o  modificarsi, o risvegliarsi tramite i cambiamenti climatici e ambientali repentini, causati dall'attività antropica, e di conseguenza anche dall'inquinamento dell'ecosistema. 
In questo processo che è avallato dalla tecnocrazia sarebbero penalizzate soprattutto le economie nazionali del Vecchio Continente, e, quindi,  ovviamente quella italiana, con, ad esempio, il divieto o la limitazione controllata nella produzione e nell'uso di prodotti agricoli e di allevamento, dei mezzi di trasporto privati e l'acquisto di vestiti di moda, l'uso totale del denaro contante.
Le problematiche del consumismo antropico e del suo impatto sull'ecosistema mondiale, secondo le teorie lobbystiche e del complotto, sarebbero ingigantite dalla cassa di risonanza massmediatica di élites globaliste di fanatici che con la scusa di una crisi ambientale causata praticamente da loro, vorrebbero controllare di fatto ogni ricchezza, attività economico - sociale, la vita delle persone, togliendo ogni autonomia del cittadino dalle istituzioni. 
In una situazione del genere i sogni, i progetti delle persone, non varrebbero piu nulla. 
Pertanto, i cittadini devono ricominciare a combattere per i propri diritti e avere il coraggio di dire la verità, facendosi sentire quando le cose non vanno. 
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia 

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