Il capolavoro di Sergio Leone, “Il Buono, il Brutto e il Cattivo” compie cinquantacinque anni.

ilbuonobruttocattivo(ASI) Esattamente 55 anni fa, il Buono il brutto e il cattivo cambiava la storia del cinema. Usciva per la prima volta nelle sale cinematografiche italiane, la ricorrenza cade proprio in queste giornate natalizie.

Al botteghino incassò più di un milione di dollari, un film che ad oggi viene ancora studiato nelle scuole di regia meticolosamente per l’arte del montaggio.

Il regista Sergio Leone concluse così la “Trilogia del Dollaro”, che è preceduta da altri due capolavori quali “Per un Pugno di Dollari” e “Per qualche Dollaro in più”.

Il buono il brutto e il cattivo è ambientato durante la Guerra di Secessione Americana, dove vengono riprese anche scene cruente. Tre protagonisti cercano caparbiamente di recuperare dell’oro nascosto in una cassa.

La musica venne orchestrata dal Maestro Ennio Morricone, amico e lontano compagno di scuola del regista. La colonna sonora fu utilizzata come un filo conduttore per le riprese. Le musiche venivano registrate prima dell’inizio dei lavori e poi fatte suonare durante le scene così da far immedesimare al meglio gli attori durante la recitazione.

La scena finale del film, girata in Spagna, è stata ambientata in un cimitero creato ad hoc, quello di “Sad Hill”. Il “Triello” ovvero lo stallo alla messicana tra i protagonisti è stato considerato dalla critica come una delle migliori scene di film di sempre, per la tecnica delle inquadrature in prima persona, dei visi e dei cinturoni, non ultimo per la colonna sonora tra crescendo e decrescendo.

Il genere degli “Spaghetti Western” dopo l’uscita del film nelle sale italiane, non è stato più lo stesso.In molti registi studiano tutt’oggi la composizione della pellicola. Belli i paesaggi e l’esoterismo che Leone ha inserito nei simboli da lui ripresi come tombe e obelischi nel cimitero. La caratterizzazione dei personaggi è sublime, con il Buono interpretato da Clint Eastwood, il Brutto da Eli Wallach ed il cattivo da Lee Van Cleef. Il rapporto tra i tre è unico, come un filo sottile che li lega nel destino e nelle rispettive antipatie-simpatie fino all’ultima scena, che Sergio Leone conclude ironicamente: Il Brutto riferito al Buono grida inseguendolo legato con un cappio al collo:” Ei biondo! , lo sai di chi sei figlio tu?”.

Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia

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