Parigi esulta per il calcio, Marsiglia piange per gli scontri. Iniziano gli Europei 2016, ma in Francia ci sono nuove tensioni sulle strade

(ASI) Francia - Nulla di sensazionale, perché è ormai un binomio a cui siamo troppo abituati. Un nuovo torneo calcistico inizia, nuovi scontri e violenze fuori dagli stadi si verificano. Per il 10 giugno era in programma a Parigi la partita inaugurale degli Europei 2016 che si disputeranno in Francia.

La nazionale di casa dei Blues doveva affrontare come primo avversario la Romania, un avversario modesto ma ostico da battere al tempo stesso. Così, se da una parte il pubblico a Parigi festeggiava la vittoria, tutt'altro che facile in realtà, dei propri beniamini sui Romeni grazie alla rete all'89' di un pregevole e in splendida forma Dimitri Payet, dall'altra, a Marsiglia, incidenti, scioperi e ultras scatenati hanno provocato una serie preoccupante di emergenze nel Paese che presentano la realtà di una Francia in crisi e divisa in due, fra la gioia di un grande evento e il pensiero rivolto alle tensioni sociali.

Se già la riforma del lavoro aveva causato scioperi e boicottaggi nei confronti degli Euro16, a Marsiglia la situazione è repentinamente degenerata per gli scontri fra ultras inglesi e russi, protagonisti sugli spalti del primo incontro ufficiale in questo torneo delle loro rispettive nazionali. Dopo i primi disordini, gli scontri della polizia non hanno fatto che agitare ulteriormente le piazze della piccola cittadina francese, mentre un preoccupato Francoise Hollande, che ha invitato ancora una volta alla responsabilità, nulla ha finora potuto per far cessare lo sciopero dei ferrovieri che dura da dieci giorni, al quale si sono aggiunte ora nuove tensioni presso gli aeroporti.

Nonostante tutto, la cerimonia inaugurale, arricchita dalle performance del dj David Guetta, autore dell'inno dei campionati, e di centinaia di ballerine di cancan, non ha sofferto particolari problemi, probabilmente grazie anche all'enorme dispiegamento di forze di sicurezza intorno allo stadio parigino di Saint-Denis, già triste scenario degli attentati del 13 novembre insieme al Bataclan.

La nazionale francese ha quindi giocato la sua partita, senza particolari problemi eccetto la solidità difensiva dei Romeni, che già nelle fasi di qualificazione del torneo avevano subito solo due reti.
Negli stadi sono attesi 25 milioni di spettatori in totale per tutti i prossimi incontri che dureranno fino al 10 luglio, giorno della finale. 24 nazionali si sfideranno in 9 città, nella speranza degli organizzatori che non ci siano ulteriori disguidi e ritardi ai fini dello svolgimento del torneo.

Paradossalmente, mentre gran parte dei dubbi riguardavano principalmente il rischio attentati, ciò che più sta agitando il corso degli Euro16 sono effettivamente i conflitti interni ad una Francia quanto mai turbata dal sua difficile transizione di riforma, in ambito lavorativo, come economico e sociale.

In breve è la sfida di chi vuole lanciare un Paese verso la modernità affrontando tutti i prevedibili rischi dovuti al forte tradizionalismo e amore per lo status quo che da sempre governano la Francia.
Una festa difficile da godere quindi quella degli Europei in corso, sebbene gli eroi di casa, rappresentati anche da due stelle note al calcio italiano come gli juventini Paul Pogba e Patrice Evra, siano partiti con il migliore dei risultati possibili, anche per arginare l'ostacolo dei gironi preliminari. Una vittoria e tre punti immediati che purtroppo non sembrano aver ancora sortito effetto nel resto del Paese, continuando a tramandare quello strano e triste connubio che associa eventi lieti come quelli sportivi ai soliti problemi sociali della quotidianità.

Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia

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