Reddito di cittadinanza: «Non si cambia il Welfare State senza il fattore umano». Gazzi: "20 minuti? Servono professionisti competenti e ruoli chiari"
 
(ASI) “Che si sia trovato un accordo di governo in 20 minuti è un fatto positivo, ma non basteranno quei 1200 secondi a disegnare, come dice il ministro Di Maio, il nuovo Welfare State in Italia in maniera completa”. 


Lo sottolinea Gianmario Gazzi, presidente del Cnoas - Consiglio dell’ordine degli assistenti sociali – che accoglie positivamente l’approvazione nel Cdm di ieri del decreto che istituisce il reddito di cittadinanza.

“Era necessario ampliare le misure di contrasto alla povertà già introdotte con il Rei -continua Gazzi -  ma  proprio perché siamo impegnati e vigili sulle nuove norme, ribadiamo che senza l’investimento nel fattore umano e professionale, quella che è una misura importante per il nostro Paese potrebbe trasformarsi in una delusione”.

“Siamo in prima linea e sappiamo quanto sia necessario essere competenti – aggiunge – Ora, più di prima, servono assistenti sociali con una formazione sempre più profonda. Serve sapere chi farà cosa e che competenze dovrà avere la figura del “tutor” semplicemente nominata nel decreto”.

“Non saremo alla finestra, ma vogliamo essere parte integrante e propositiva – conclude -  Senza le donne e gli uomini professionisti che dovranno rispondere ad altre donne e altri uomini in difficoltà e quindi bisognosi del reddito, non c’è nuovo Welfare che tenga”.
 
 
 

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