Le parole di Fico a favore delle Ong infiammano il governo. Di Maio: «Opinioni personali»

fico 675 copy(ASI) Come il governo tedesco, anche quello italiano potrebbe spaccarsi sulla questione dei migranti, o almeno la parte formata dal Movimento 5 stelle. Perché sono diversi i politici scettici, anche nella maggioranza, che hanno accolto con favore le parole del Presidente della Camera Roberto Fico (M5s).


«Le Ong fanno un lavoro straordinario, nel Mediterraneo salvano delle vite. Bisogna essere solidali con chi emigra, io i porti non li chiuderei. L'inchiesta di Palermo è ormai stata archiviata, mentre quella di Catania non sta cavando un ragno dal buco». Sono queste le parole del presidente della seduta di Montecitorio, durante una visita lampo a Pozzallo, che hanno irritato tanto il leader leghista Matteo Salvini, quanto lo stesso Luigi Di Maio.
Il vicepremier e ministro del lavoro pentastellato le ha etichettate come opinioni a titolo personale, ma la faglia all'interno del M5s c'è. Maurizio Martina dal Pd ha comunicato il proprio apprezzamento per le dichiarazioni di Fico, «sperando che certe scelte fatte dall'esecutivo possano essere fermate». Da Pontida Salvini ha liquidato la vicenda dicendo che delle divergenze possono esistere, «il governo non è una caserma», ma ha voluto anche tagliar corto non volendo dar troppo spazio alla polemica. Più pesanti le parole del leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, espresse in un tweet: «Aggiornaci anche quando vai dai terremotati italiani, #boldrino».
La politica italiana del nuovo esecutivo sarà ora chiamata di nuovo in causa, in attesa di nuovi sbarchi e con le frontiere austriache e tedesche pronte a chiudersi. Angela Merkel ha appena trovato un fragile compromesso per restare a capo del suo governo, ma sarà costretta a virare a destra. Sebastian Kurz ha da sempre fatto capire le sue intenzioni, a favore di una chiusura del confine austriaco.
Per i primi sei mesi del 2018 è sbarcato in Italia il 38% dei migranti diretti in Europa, ma stando così le cose, senza una soluzione a livello europeo, Roma dovrà trovare delle soluzioni alternative al semplice respingimento e agli hot spot, i centri già esistenti utilizzati per identificare i migranti. Per ragioni evidenti, Italia, Spagna e Grecia non possono far fronte all'immigrazione diretta verso un intero continente, per di più in un periodo medio-lungo di emergenza.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia

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