Fico, le ONG, la solidarietà, il ministro degli interni e la sua politica dei respingimenti
Fico copy copy(ASI) Fico difende le ONG. Meno male, così chiunque può cominciare ad aprire gli occhi sull’intelligenza del Presidente della Camera, affascinante politico che usa l’autobus per andare al lavoro, a disprezzo di tutti i suoi colleghi che usano l’auto di servizio.                                                                                  Fico in effetti non capisce un tubo: esaltare le ONG vuol dire difendere i finanziatori occulti che usano queste navi per incentivare il traffico di esseri umani, facendo sponda sulle bande dei paesi del Nordafrica, e violando la sovranità degli Stati europei, in primis quello italiano, di “primo impatto”. Il tutto ammantato da una “solidarietà” marcia, perché intrecciata con i poteri forti che controllano e finanziano le ONG. Solo uno sprovveduto può escludere in effetti che le ONG, imbarcazioni private con bandiera di paesi europei non sempre coincidenti con le bandiere degli Stati dove queste navi sono registrate, siano coinvolti in traffici illegittimi, prime vittime i tanti fuggiaschi che cercano di attraversare il Mediterraneo in direzione Europa. E Fico pare tanto sprovveduto da non capire la realtà dei fatti. Ma anche un furbo: perché sa bene che nell’incultura di certa gente a tanti può apparire encomiabile un comportamento ”rivoluzionario”, nemico principale il ministro degli interni e la sua politica dei respingimenti. Fico si muove come quei cortei “antifascisti” di uno o due anni fa, che marciavano contro un fascismo inesistente, fino ad occultare e sminuire la gravità di comportamenti criminali compiuti da un gruppetto di immigrati irregolari, responsabili di un delitto orrendo. Una ragazza uccisa e fatta a pezzi. Esattamente come nell’esempio appena fatto, quella di Fico non è semplicemente un’opinione vacua e senza senso, ma anche una incitazione a reagire contro un governo che agirebbe contro i deboli e gli oppressi, mentre opera in senso contrario. Tanta superficialità, che merita di essere evidenziata
Prof.Claudio Moffa

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