Sisma Emilia: Mantovani e Lanzi (M5S): "PD ignora difficoltà ricostruzione e si autocelebra in Senato"

(ASI) Emilia - "Il Pd ieri al Senato si è auto-applaudito sulla ricostruzione post sisma dell'Emilia senza alcun accenno alle tante difficoltà che ancora stanno affrontando cittadini e imprese". Lo dicono i senatori M5S Maria Laura Mantovani e Gabriele Lanzi a proposito dell'intervento della senatrice PD Paola Boldrini che ieri in Aula al Senato ha ricordato il sesto anniversario dal terremoto emiliano del 2012.

"Siamo rimasti allibiti -aggiungono i pentastellati - dal tono puramente celebrativo dell'attività messa campo da Governo e Regione in questi in anni senza evidenziare dati e i numerosi problemi ancora da risolvere. Crediamo che il Parlamento debba servire a porre questioni di interesse per i cittadini e ad affrontare problemi e non a mere manfrine di apparato. Ci teniamo dunque a ristabilire la verità dei fatti per rendere giustizia e non far sentire trasparenti i tanti cittadini che sono ancora in attesa di un aiuto pubblico".

"Per quanto riguarda la ricostruzione privata -spiegano i parlamentari- sono infatti ancora in attesa di risposta oltre 1700 su circa 10.000 richieste di contributo, ovvero sono ancora in istruttoria dopo 6 anni il 17% delle domande. Non bisogna nascondere che queste persone sono ancora in attesa di una risposta anche perché qualcosa nelle procedure non ha funzionato e, come illustrato dal Comitato Verifica Ricostruzione nel dossier recentemente presentato alle Forze dell'Ordine, sembrerebbe che siano stati elargiti contributi in maniera non del tutto regolare trasformando in alcuni casi vecchie stalle in lussuose ville a spese dello Stato".

"Non vanno infine dimenticati -dichiarano i portavoce M5S - i problemi delle tante imprese che la legislazione post-sisma sta mettendo in ginocchio. Ci riferiamo alle mappe di scuotimento che impongono degli obblighi di adeguamento antisismico di capannoni e strutture industriali ai sensi dell’art. 3 comma 10 della legge 122 di conversione del d.l. 74/2012. Si tratta di misure importanti e necessarie ma è assolutamente preoccupante il modo in cui queste norme sono state attuate. Attualmente ci sono alcune migliaia di aziende interessate da questo provvedimento che, poiché si trovano in una fascia adiacente al perimetro individuato devono sostenere da sole uno sforzo di adeguamento eccessivo che rischia di metterle fuori mercato o magari di costringerle a spostarsi pochi chilometri oltre il perimetro. E' necessario rivedere queste misure per mettere tutte le aziende nelle stesse condizioni e per evitare un possibile degrado delle nostre aree industriali"

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