Dialogo interreligioso, Foad Aodi: "Concludiamo il 10 e l'11 settembre le #FestedelDialogo sostenuti dal 95% delle comunità arabe e musulmane e da migliaia di comunità italiane e di origine straniera: la risposta ai muri si chiama dialogo"

logo CristianinMoschea copyL'appello di Co-mai e #Cristianinmoschea alle diplomazie mondiali per fermare il genocidio di bambini, donne e uomini musulmani bruciati vivi in Myanmar (Birmania)

(ASI) Roma  - Le #FestedelDialogo promosse dalle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), dal Movimento Internazionale "Uniti per Unire" e dalla Confederazione Internazionale laica interreligiosa #Cristianinmoschea, si concluderanno il 10 e l'11 di settembre con una serie di incontri in Italia e in Terra Santa, a favore del dialogo e per la pace nel mondo.
L'iniziativa - che ha coinvolto milioni di musulmani, cristiani, ebrei e credenti appartenenti alle altre fedi, o laici, in tutta Italia ed in Terra Santa con la partecipazione alla preghiera comune per la Festa dell'Eid, l'1 settembre, in diverse piazze italiane e in numerose moschee - prevede, infatti, dibattiti e incontri su "Dialogo, Conoscenza, Informazione e Pace", che hanno avuto luogo nel corso della settimana; si concluderà con un incontro a Roma per celebrare #Musulmaninchiesa domenica 10 settembre alle ore 17.00, presso l'Istituto delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù, in V. del Casaletto 128. Interverranno: il Fondatore di #Cristianinmoschea, Prof. Foad Aodi, il Vice Presidente, Vescovo Anglicano, Luis Miguel Perea Castrillon (che è di origine colombiana e ha organizzato questa manifestazione per la pace e il dialogo anche in Colombia e nel mondo), Imam, rappresentanti di istituzioni, sindacati, comunità e associazioni religiose e d'origine straniera. Nella stessa giornata, il Centro Islamico di Fabriano festeggia le #FestedelDialogo dalle ore 14.30 alle ore 17.00, alla presenza di autorità e rappresentanti di istituzioni religiose, tra cui l'Imam di Fermo, Ahmad Abd al-Aliyy Venanzi (Coreis), l'Ambasciatore di Algeria in Italia, S.E. Abdelhamid Senouci Bereksi, il sindaco della città, Gabriele Santarelli, e il parroco della chiesa di Cerreto D' Esi, Don Gino Pierosara.
Mentre l'11 settembre, la moschea “Assalam” di Reggio Emilia organizza una giornata a favore della pace che ripropone il messaggio di #Cristianinmoschea, per concludere le #Festedeldialogo alla presenza di autorità e rappresentanti istituzionali. L'evento è organizzato dall'Imam Sufi Mustapha, Presidente del Congresso Islamico europeo di Imam predicatori e Coordinatore Regionale di #Cristianinmoschea.
Conclusione all'insegna della pace anche in Terra Santa: Shazarahel, Vice Presidente della Confederazione internazionale laica interreligiosa e Coordinatrice del Dipartimento donne di Uniti per Unire, insieme al Rabbino Rav Mordekhai Chriqui organizzerà nella stessa giornata, alle ore 18.00, una preghiera presso l'Istituto "Ramhal" di Gerusalemme, che sarà videoripresa e trasmessa in diretta su Facebook. In questa occasione sarà lanciato l'evento di portata storica, promosso da Foad Aodi, #Musulmaninsinagoga: la cui organizzazione è prevista nei prossimi mesi, e che unirà elementi di tutte le religioni, sulla base del principio che tutti i luoghi sono sacri e aperti a tutti, senza muri.
"Siamo orgogliosi del 95% di adesioni che abbiamo riscontrato da parte delle comunità arabe e musulmane e migliaia di associazioni e comunità italiane e di origine straniera, che han rafforzato e superato l'adesione alla prima edizione dell' 11 e 12 Settembre 2016", dichiara Aodi. "È nata un'onda di dialogo - prosegue - che parte dal basso e cresce con l'aiuto di tutti quanti, in forma spontanea, vogliono sostenere la libera informazione, la conoscenza, e, soprattutto, la pace nel mondo. Anche le donne del Movimento Women Wage Peace (Donne Costruttrici di Pace), che ci hanno sostenuto in Terra Santa, ci trasmettono forza e speranza. Sono donne unite dalla sofferenza della guerra, e unite anche nella gioia di condividere un cammino di pace. Rivolgo un appello a tutti i media, ai politici e ai rappresentanti delle Comunità e delle Associazioni religiose e laiche, di unirsi andando oltre le loro differenze, per valorizzare le buone pratiche e promuovere il dialogo sostenendo il processo di pace senza esclusioni, senza sterili offese o contrasti mediatici: che, purtroppo, stanno contribuendo all'aumento delle discriminazioni religiose e razziali nei confronti dei musulmani nelle scuole, nelle università, sui mezzi di trasporto e nei posti di lavoro. Lo riscontriamo dall'aumento del 45% di segnalazioni di discriminazioni arrivate negli ultimi mesi ai nostri sportelli Co-mai.
Uniamoci tutti, l' 11 settembre, ognuno nel suo luogo religioso con una preghiera contro il terrorismo ed a favore della pace", continua Aodi .
"Inoltre", conclude, "in questo momento di terrore a livello internazionale per tutti le religioni, lanciamo un appello alle diplomazie mondiali e alla stampa per fermare il genocidio di bambini, donne e uomini musulmani bruciati vivi in Myanmar (Birmania): dove, solo negli ultimi 2 giorni, sono stati bruciati e fucilati più di 1000 musulmani".

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