Maduro in Turchia per il World Energy congress

wec(ASI) Il presidente venezuelano Nicolas Maduro è giunto ieri in Turchia per partecipare al 23mo World Energy congress che si chiuderà giovedì 13 ottobre ed in cui, nelle intenzioni dei partecipanti, sarà definito la nuova strategia Opec per la stabilizzazione del mercato petrolifero. Maduro è tra i principali sostenitori di un accordo per un prezzo equo del petrolio.

Nel corso di questo vertice i partecipanti discuteranno e promuoveranno nuove strategie per la creazione di un sistema di energia a prezzi accessibili, stabile e più rispettoso dell'ambiente. Il grande obiettivo del primo mandatario di Caracas è quello di riuscire a stabilizzare il mercato del petrolio nell’arco di nove mesi.
giunto in Turchia l’ex delfino di Hugo Chavez ha incontrato il governatore della città di Istanbul Vasip Sahin, così come le altre autorità turche, tra cui il sindaco di Istanbul, Kadir Topbaş, e il consigliere e capo del protocollo del ministero degli Esteri turco Erkan Aytun. La delegazione venezuelana comprende anche il ministro degli Esteri Delcy Rodríguez, il ministro della Comunicazione Ernesto Villegas; e il ministro per il Petrolio, Eulogio del Pino.

Poco prima di partire aveva annunciato la volontà di tenere riunioni con i rappresentanti di Russia e Turchia per discutere misure per stabilizzare il mercato del petrolio. “Stiamo combattendo – ha detto - per la stabilità del mercato petrolifero mondiale. Spero che in questo congresso potrò esporre queste proposte, le mie tesi, continuare a rafforzare il nostro rapporto con la Russia, rafforzare il nostro rapporto con la Turchia e con tutti i paesi che vogliono continuare lungo il percorso di un secolo di sviluppo della pace, uguaglianza e giustizia per i popoli del mondo”.

Al World Energy congress prendono parte oltre 3mila organizzazioni situate in oltre 90 paesi in rappresentanza di governi, aziende private e statali, istituzioni accademiche, organizzazioni non governative e gruppi di interesse legati all'energia.

Lo scorso 28 settembre, nel corso di una riunione in Algeria l’Opec ha deciso di congelare la produzione di petrolio sulla quota di 32,5 milioni di barili al giorno nel 2017, con una riduzione di quasi un milione barili dal momento che l'attuale produzione si attesta a 33,4 milioni.

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