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Summer Jamboree 2012/Renzo Arbore: "Da grande voglio fare l'artista non il contabile"
(ASI) Sabato 4 Agosto, inaugurazione ufficiale del Summer Jamboree. Sul grande palco allestito al foro annonario un ospite d'eccezione, la cui vita artistica è stata strettamente legata alla musica italiana ed internazionale, Renzo Arbore, affiancato dalla bella Dorothy,  presentatrice ventiduenne e neofita del Summer.
Con Renzo di fronte a migliaia persone i volontari e i pazienti de La Lega del Filo d'Oro, associazione (onlus dal 1998) fondata da Sabina Santilli nel 1964 e che allora si occupa delle persone sordo cieche, della loro patologia e delle difficoltà di relazione con il mondo esterno. Sono anni che Arbore lavora al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla realtà difficile di questi malati. Tanti palloncini sul palco del Summer e di tanti colori, poi lasciati formare nel cielo una coltre variopinta e molto suggestiva. Al di là dell'aspetto puramente scenografico il palloncino assume una forte carica simbolica, essendo lo strumento attraverso il quale i pazienti della Lega del Filo d'Oro riescono a percepire la musica e a coglierne la bellezza attraverso le vibrazioni sulla superficie del pallone.
Nel back stage avviciniamo Renzo. E' un uomo molto alla mano, spigliato, per nulla diverso da quello che per anni abbiamo visto in televisione.  

Prima volta al Summer Jamboree?


No, sarà la terza o quarta volta che vengo a Senigallia per questo evento. Ho anche cantato due anni fa improvvisando con una orchestra di Pordenone.

Con l' Orchestra italiana si è mai dilettato nello swing e nel jazz?

L'Orchestra italiana è un'altra cosa: ha avuto il merito di rilanciare e diffondere la conoscenza nel nostro Paese  della musica napoletana e della musica melodica italiana. Anni fa ho fondato un gruppo, gli Swing Maniacs, con il quale ho fatto una tournee di grande successo in Italia, proponendo swing appunto, jazz e rock'a billy. Del coro faceva allora parte anche Max Paiella.

Cultore dello swing?

Duke Ellington sosteneva che non significa niente se non ha un certo swing. Puoi suonare anche con poche note: se hai lo swing arrivi al cuore della gente e, perché no, anche ai piedi!

Prima ha presentato come guest Maurizio Ferrini. Quanto è cambiata la televisione e il suo rapporto con il pubblico dai tempi di 'Quelli della Notte'?

La nostra era una Tv di contenuti che arrivava alla gente e non era schiava dell'audience. Pensavamo all'arte: dire questo può sembrare presuntuoso, ma noi tentavamo di realizzare un lavoro vagamente artistico. Oggi conta solo l'ascolto, se hai battuto o meno il record dell'altro. Io da grande voglio fare l'artista non il contabile.

La radio ha ancora un suo ruolo nell'epoca di internet?

Internet è un'invenzione eccezionale certo, ma pensaci: su internet devi trovare tu il canale, il sito ascoltare o per leggere una notizia, invece la radio ti fa compagnia, dicendoti le cose più importanti che sono successe o la musica più importante da ascoltare, di sua volontà. La radio ha fatto anche una che l'ha salvata, scelta tematica: in radio ascolti ciò che tu vuoi ascoltare, dalla musica nostrana a quella d'oltre oceano, dalla politica alla funzione religiosa.

Marco Petrelli-Agenzia Stampa Italia







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