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Gianna, il tuo bacio è come un rock
(ASI) PERUGIA– Senza fronzoli e merletti, è la più autentica Nannini quella che alle 21 e 15 emerge dal palco del Pala Evangelisti che già da qualche minuto reclama l’ingresso dell’artista nella sua personalissima area. Due ali di folla ad abbracciare la cantante che inizia con tre brani puramente rock e irriverenti come Baciami qui e Hey bionda, perfettamente mixate insieme nonostante gli anni che li separano dalla sapienza di una band mai così internazionale e ben assortita.

Oltre alla voce della Nannini, si fa subito apprezzare il suono deciso della batteria di Mylious Johnson, cui si aggiungono le armonie delle chitarre di Davide Tagliapietra e Milton McDonald, il ritmo del basso di Alex Klier, mentre Davide Ferrario domina alle tastiere. L’essenzialità della scenografia, solo quattro archi metallici a fare da cornice a un palco su due livelli, si unisce a quella dell’abbigliamento della Nannini che, vestita per l’Inno tuor da Emporio Armani, si spoglia degli orpelli per regalare l’unicità della sua voce e lasciando aperto alla curiosità del pubblico la segretezza del back stage, facendosi seguire dalle telecamere anche nei momenti dei cambi d’abito.

Dopo il primo momento energico e scatenato, irrompe sul palco il fortunato singolo La fine del mondo, canzone simbolo della rinascita nell’amore e con l’amore, tema che rappresenta il filo rosso di Inno che, secondo la stessa cantautrice, è l’album migliore che abbia scritto; e poi ancora In the rain e Ninna nein, tratte entrambe dall’ultima fatica discografica.

Alla ruvidezza del rock con i brani Dimmelo chi sei, Radio Baccano e Latin Lover, si alterna la dolcezza di un’inedita versione di Profumo, forse una della canzoni più sensuali della Nannini, cantata e sussurrata solo con l’accompagnamento della batteria; e poi ancora il best della “Gianna da Fontebranda, Siena” - come lei stessa di presenta -, e quindi via con Meravigliosa creatura, Bello e Impossibile, Fotoromanza e I maschi, in un medley acustico sul quale il pubblico di scatena e applaude. La prima parte dello spettacolo si chiude su uno fondo di luci blu, ed è proprio il gioco di luci uno dei fattori di maggior successo dello show. Affidata al designer Patrick Woodroffe, l’illuminazione del palco e dal palco è estremamente efficace per il concerto e ben descrive la passione – predominante, infatti, il colore rosso – che la cantautrice trasmette al suo pubblico. Al ritorno sulla scena la Nannini canta l’ultimo singolo Indimenticabile, poi scompare con la chitarra sottobraccio e a cavallo di una fiammate moto per il penultimo saluto sulle note di America. Il finale per Inno, il brano che dà il titolo alla tournee e all’ultimo disco, è di quelli a sorpresa: la Nannini riappare, infatti, fasciata in un tailleur bianco e si erge sopra una pedana mobile, quasi a raggiungere tutte le mani del pubblico, che nel frattempo viene è inondato da un’esplosione di petali rossi, il momento culminante della rinascita. Poi Gianna se ne fra gli applausi, portandosi con se l’abbraccio di Perugia.

 

Chiara Scardazza – Agenzia Stampa Italia

 

 

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