Maltempo,Coldiretti: "Grandine su vendemmia è la peggiore calamità Il bilancio dei danni dell'estate pazza, tra nubifragi e siccità"

grandine1(ASI) La caduta della grandine in pieno inizio della vendemmia è la peggiore calamita’ per l’agricoltura che in questa estate pazza ha subito danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 2 miliardi di euro.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel fare un primo bilancio dei danni provocati dall’ultima ondata di maltempo che a macchia di leopardo a colpito il nord Italia a partire dal Veneto dove gli agricoltori sono impegnati con una vendemmia d'emergenza salvare i grappoli risparmiati ed un intero anno di lavoro. Ora – sottolinea la Coldiretti - occorre intervenire subito per evitare che l'uva cominci a marcire o a seccarsi anche se non e' del tutto matura dopo che il maltempo ha segnato in particolare i vigneti del Soave, della Garganega e del Friularo ultimo dei vitigni per la raccolta. Chicchi di ghiaccio grossi come noci hanno devastato vigne, orti e campagne gia' provate da una siccita' cronica e dal rincorrersi di eventi calamitosi. Siamo di fronte quest’ anno - precisa la Coldiretti - al moltiplicarsi di eventi estremi con l’alternarsi di caldo anomalo, siccità, bombe d’acqua, grandinate violente con un impatto devastante sull’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo. Le conseguenze del clima pazzo si estendono dai campi alle tavole degli italiani con effetti sui prodotti base delle dieta mediterranea. Se la grandine ha colpito a macchia di leopardo la vendemmia che si preannuncia quest’anno in calo del 15%-20% a livello nazionale per la siccità il raccolto di pomodoro per passate, polpe, concentrati e sughi da conserve – sottolinea la Coldiretti - è stimato in calo del 12% rispetto allo scorso anno mentre per il grano duro da pasta si prevede una contrazione media attorno al 10% e la campagna di raccolta delle olive 2017/18 si prospetta una delle peggiori degli ultimi decenni anche se in leggero aumento rispetto allo scorso anno che è stata però pessima in termini quantitativi con 182 mila tonnellate, in calo del 62% rispetto all’annata precedente. E anche per la frutta, che quest’anno è dolcissima per le condizioni climatiche che hanno garantito un elevato grado zuccherino e di sostanze antiossidanti, quest’anno – conclude la Coldiretti- si è verificata una drammatica crisi con quotazioni per gli agricoltori che sono ben al di sotto dei costi di produzione.

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