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Il Veneto in ginocchio per l'emergenza maltempo
(ASI) Padova - Il Veneto è in ginocchio per l'emergenza maltempo di questo inizio febbraio da incubo. L'alluvione ha prodotto danni incalcolabili all'agricoltura, e ha desertificato interi paesi. La zona più colpita resta la bassa padovana, dove 600 famiglie risultano sfollate, nei Paesi di Battaglia Terme e Bovolenta. Entrambi sono stati invasi dall'acqua tracimata dai canali. Nei Colli Euganei, frane e strade sbriciolate.

A Fregona, nel trevigiano, una frana ha distrutto il piazzale di un'officina, causando una voragine. Il Veneto orientale è in preda all'incubo dell'alluvione: San Stino di Livenza e Portogruaro sono inondate. Chioggia ha sfollato ieri 15 famiglie.

Infine, il bellunese è sommerso di neve. L'Agordino è in ginocchio grazie ai tre metri di neve caduti nella valle, mentre a Cortina sono crollati tetti di case. Innumerevoli i casi di alberi che abbattono tralicci di elettricità, lasciando scoperte zone impraticabili. L'Enel annuncia che non ci sarà alcun indennizzo per il blackout che ha colpito nei giorni passati. La protezione civile è attiva giorno e notte. La linea ferroviaria tra Calalzo e Ponte nelle Alpi è bloccata, pertanto non v'è alcuna circolazione dei treni.

Da segnalare la proposta del Governatore del Veneto Zaia, presentando una sorta di "piano Marshall per la ricostruzione idrogeologica di tutto il territorio nazionale" e la messa a disposizione della Cassa di Risparmio di Venezia di 5 milioni di euro per i prestiti alle popolazioni e aziende colpite dal maltempo.

Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia

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