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  “Salesiani costruttori di speranza con Perugia”, in occasione dei novant’anni di attività dell’Istituto don Bosco
(ASI) Perugia - In occasione dei novant’anni di attività dell’Istituto Don Bosco di Perugia, l’Ordine dei Salesiani, con il patrocinio della Regione e del Comune, coinvolgerà la cittadinanza in un susseguirsi di eventi che si protrarranno fino al 31 ottobre.

Nutrito il pubblico di studenti e di religiosi che lo scorso venerdì 18 ha assistito alla Lectio Magistralis del Rettor Maggiore, don Pascual Chàvez Villanueva che ha parlato dei giovani alla ricerca del senso della vita.

Parole di incoraggiamento e di speranza quelle rivolte a tutti i presenti. Un invito a non smettere di sognare  e ad aprire con fiducia gli occhi, la mente e il cuore sui traguardi futuri, guardando tutto con lo sguardo di Dio.

Fra le Autorità presenti, Mons. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo della città di Perugia, il Magnifico Rettore, prof.  Francesco Bistoni, il Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, prof. Romano Ugolini, il prof. Atonio Pieretti e il prof. Carlo Vinti della Facoltà di Lettere e Filosofia.

 

I giovani alla ricerca del senso della vita. “Bisogna far sentire i giovani la risorsa più importante della società e non un problema”- con queste parole don Chàvez Villanueva ha introdotto il tema affrontato nel corso della sua Lectio Magistralis e, “per fare questo- ha aggiunto- dobbiamo considerare le nuove generazioni come il nostro presente e non come il prossimo futuro.”

Il mondo globalizzato nel quale viviamo sta provocando un appiattimento delle culture, ma è compito degli educatori insegnare ai giovani a perseguire la strada che conduce all’unità nel rispetto della totale diversità.

I giovani del mondo occidentale sembra abbiano perso la speranza nelle utopie a causa della crisi di valori che li colpisce e tutto questo farebbe pensare alla perdita del senso della vita. E qui diventa forte il richiamo agli insegnamenti di don Bosco che riteneva fosse compito dell’educatore far leva sul bene presente, se pur piccolo, per costruire nel giovane una robusta colonna vertebrale interiore.

 

Fede come ricerca del senso della vita. Il termine fede, in senso lato, va inteso come riferimento alla ricerca di senso, obiettivo e significato della vita. Tutti gli esseri umani che vivono cercando il significato della propria esistenza hanno fede.

“E l’insegnamento di don Bosco- ha aggiunto don Chàvez Villanueva- che si basa sul sistema preventivo e che i Salesiani continuano ad impartire ai giovani, insegna loro a vivere la vita intensamente in vista della realizzazione di un sogno e alla ricerca del senso pieno dell’esistenza.”

 

L’educare, arte di accompagnare la ricerca del senso della vita. Insegnare a vivere, a convivere, a cercare la verità, ad essere felici. Questo il quadruplo obiettivo dell’educazione su cui si è comunemente d’accordo. E a riporre massima fiducia nel metodo pedagogico-educativo era proprio don Bosco, ha voluto ricordare il Rettore Maggiore dei Salesiani. Egli considerava la ragione, la religione e l’amorevolezza i tre pilastri del sistema preventivo e oggi, più che mai, ha ribadito don Chàvez Villanueva, “la debolezza della comunicazione culturale da parte della famiglia, della scuola, della società, dell’istituzione religiosa provoca difficoltà ai giovani nel progettare la propria vita. Le nuove generazioni vivono una condizione di maggiore libertà che è solo apparente, ma sono profondamente soli, con un deficit di consapevolezza e responsabilità, di sostegno e accompagnamento.” Ciò dà origine a una condizione di precarietà e disorientamento che si può prevenire solo con la presenza costante in mezzo a loro e la massima attenzione rivolta ai loro bisogni.

 

La proposta educativa salesiana. Quali risposte i giovani si possono aspettare dalla famiglia Salesiana? Sono tre gli aspetti rilevati da Don Chàvez Villanueva su cui l’ordine dovrebbe concentrarsi: il ritorno ai giovani con maggiore qualità, rendendoli soggetto e non solo oggetto dell’azione educativa affinché le proposte entrino nella loro coscienza; il rilancio dell’”onesto cittadino”, attraverso la riconsiderazione della qualità sociale dell’educazione e l’acquisizione dei valori, del sapere e dell’impegno sociale.

E, non per ultimo, il rilancio del “buon cristiano”, aiutando a vivere consapevolmente la verità della persona e la vocazione di uomo.

 

Ma il messaggio più toccante è giunto al termine della Lectio Magistralis di don Chàvez Villanueva, quando il Rettor Maggiore si è rivolto direttamente ai giovani presenti nell’Aula Magna di Scienze della Formazione, gettando le basi per costruire insieme il senso della vita: “Cari giovani! Tutti camminiamo sulla strada della vita ma non tutti lasciamo orme dietro di noi. E’ importante lasciare orme perché  qualcuno possa seguirci, ma per far questo bisogna imparare a nuotare controcorrente e  dotarsi di una colonna vertebrale interiore. Non smettete mai di coltivare i vostri desideri più profondi, guardando sempre in Alto!”

 

Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia

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