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Rifiuti: Venezia. Giudice di pace riconosce rimborsi dell’iva illegittimamente pagata. Il Governo dia un segnale chiaro di svolta

(ASI) Buone notizie sul fronte dei rimborsi dell’IVA illegittimamente pagata sulla TIA giungono stavolta da Venezia. Dopo Alessandria, Trento, Genova, stavolta è stato il Giudice di Pace del Capoluogo veneto a pronunciarsi a favore dei cittadini che hanno versato illegittimamente l’imposta sul valore aggiunto applicata a quella che, secondo la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione, è una tassa e non una tariffa.

Un’importante vittoria, che riconosce ed avvalora sempre di più l’impegno che la Federconsumatori porta avanti da anni nella tutela dei cittadini ai quali è stato imposto il pagamento di una vera e propria “tassa sulla tassa”.

Il Giudice di Pace di Venezia, con sentenza del 24 aprile 2013, ha stabilito non solo la restituzione delle somme indebitamente pagate a titolo IVA, ma anche la liquidazione delle spese giudiziali per ogni singolo attore.

Ora ci aspettiamo risposte concrete e precise dal Governo, che non può più temporeggiare evitando di affrontare il problema.

Nel Decreto Attuativo N. 35/2013 della nuova Tares, il Governo Monti, infatti, pur facendo sempre riferimento alla natura tributaria della tassa (esente, quindi, da IVA), non viene mai fatta esplicita menzione dell’applicazione o meno dell’IVA. Il Governo attuale dia un segnale chiaro e definitivo.

Ciò che temiamo in mancanza di questo segnale, è la “libera interpretazione” delle aziende e dei comuni che, in assenza di indicazioni inequivocabili, potrebbero tornare a scaricare i costi dell’IVA sui clienti finali.

Attendiamo, inoltre, un pronunciamento del Governo anche in relazione all’annosa questione dei rimborsi IVA, che oltre 6 milioni di famiglie attendono da troppo tempo.

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