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 Presentazione del libro “Football Clan - perché il calcio è diventato lo sport più amato dalle mafie”
(ASI) Il Giudice Raffaele Cantone ha presentato, nella sala del Consiglio provinciale, il libro “Football Clan”, scritto da lui e dal giornalista Gianluca Di Feo sul rapporto mafia e calcio. Ovvero sul controllo che le varie mafie tentano di esercitare sul mondo dello sport più amato dagli italiani. Un’analisi competente e circostanziata, ricca anche dal punto di vista strettamente narrativo.“Un libro - ha dichiarato il presidente della Provincia, Marco Vinico Guasticchi - che s’inserisce nel quadro delle manifestazioni volute dalla nostra Giunta per la diffusione della legalità e per l’educazione ai suoi temi”. “Un libro - ha detto ancora il presidente- scritto tra l’altro da un giudice come Cantone che nella lotta alla mafia si è già distinto per intelligenza di indagini ed impegno”. “Una pubblicazione - ha sottolineato l’assessore alla Cultura ed alle Politiche Giovanili della Provincia, Donatella Porzi - che riteniamo importantissimo per denunciare il problema dell’inquinamento mafioso all’interno del modo del calcio, così amato dai nostri giovani. Giovani- ha continuato Porzi - a cui continueremo a rivolgerci con le iniziative all’interno del nostro progetto ‘Lo Stato siamo noi’”. Alla presentazione hanno partecipato anche il procuratore dell’Aquila, Fausto Cardella che ha ribadito la necessità, di dotarsi di una legislazione più adeguata alle nuove sfide del crimine, Aurelio Forcignanò, Vicepresidente Vicario del Coni regionale, che ha sottolineato l’impegno del Coni per la crescita di una adeguata cultura sportiva tra i giovani e il presidente della FIGC umbra, Luigi Repace, che ha voluto ricordare i tantissimi operatori del calcio dilettantistico che, tra mille difficoltà, nella perfetta legalità, si confrontano con migliaia di giovani. Importanti e da ricordare, infine, al termine dell’incontro, gli interventi del Direttore Generale del Perugia Calcio, Luigi Agnolin, del rappresentante dell’associazione calciatori Paolo Cotroneo e del direttore sportivo del Foligno, Roberto Damaschi a favore di una calcio vissuto anche e soprattutto come momento di crescita individuale e collettiva.

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