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Facebook studia metodi per aprire le porte agli under 13

(ASI) Facebook Inc.( FB -6.35% ) sta sviluppando tecnologia che permetterà ai ragazzi di età inferiore ai 13 anni di usare il social network sotto la supervisione dei genitori, un passo che potrebbe aiutare l’azienda a riscoprire una nuova gamma di utenti ma allo stesso tempo potrebbe provocare una reazione negativa legata alle preoccupazioni per la privacy.

 

Tra i meccanismi che si stanno sperimentando, si pensa di collegare i profili dei bambini a quelli dei genitori e aggiungere controlli che permettano ai genitori di decidere con chi il figlio può diventare amico e che applicazioni possono usare. Chi ha avuto a che fare con i dirigenti di Facebook racconta come la nuova tecnologia per gli under 13 potrebbe dare la possibilità a Facebook e ai propri partner di far pagare ai genitori certi giochi e vari altri intrattenimenti ai quali accederebbero i figli.

Facebook al momento vieta agli under 13 di accedere al social network , ma molti bambini naturalmente non dichiarano la loro vera età mettendo così la compagnia in difficoltà soprattutto per ciò che riguarda una legge federale che richiede al sito di ottenere un consenso prima di appropriarsi dei dati personali dei bambini.

Ogni tentativo di permettere ai giovani utenti di accedere al social network sarebbe straordinariamente sensibile, date le esistenti preoccupazioni sulla scarsa protezione della privacy da parte di Facebook. Allo stesso tempo esiste un problema di reputazione, per il quale Facebook già si trova a rischio, grazie agli utenti che dichiarano età false, e per cui l’unica scelta sembrerebbe di ricercare modi in cui formalizzare la presenza dei bambini sul sito.

Secondo studi recenti è sempre più difficile mettere in pratica restrizioni di età su internet, soprattutto quando i genitori vogliono che i figli accedano al contenuto multimediale e ai relativi servizi. Facebook sarebbe allo studio del metodo più sicuro possibile per far sì che i ragazzi sotto i 13 anni possano accedere alla comunità online con le maggiori tutele possibili per la loro privacy. Spesso Facebook si trova anche a sviluppare determinate tecnologie che però non vengono mai brevettate e rese pubbliche, e al momento non esiste una data per quando il social network avrà intenzione di aprire le porte ai ragazzini sotto i 13 anni.

Nell’ultimo anno sono aumentate le critiche a Facebook affinché faccia in modo che l’accesso al social network per i bambini venga reso più difficile, perché sembrerebbe che già 7.5 milioni di bambini sotto i 13 anni usino il Social network, di cui 5 milioni hanno meno di 10 anni. Facebook ha 900 milioni di utenti in tutto il mondo. Il Social Netork, sta per cui sviluppando una tecnologia che permetta ai bambini di accedervi sotto l’occhio vigile dei genitori. Facebook non sta lavorando su un sito differente per soli bambini, ma piuttosto sta ricercando tutte le possibili scelte per mettere in pratica il controllo da parte dei genitori affinché i bambini possano usare il sito in maniera legittima. Secondo alcuni critici Facebook farebbe bene invece ad avvertire i genitori su quanto sia auspicabile che i bambini non usino il sito, avvertendoli dei rischi ai quali potrebbero andare in contro. Aprendo le porte ai bambini, Facebook ed i suoi partner prenderebbero di mira una crescente fetta del mercato dedicata ai giochi online, dominata per ora da Apple e Google e relativa alle piattaforme degli smartphone.

Il 12% dei guadagni di Facebook dell’anno passato, pari a $3.7 bilioni sono dovuti alle quote che possiede in giochi interattivi quali ad esempio Farmville. A complicare le cose per Facebook, è arrivata la Federal Trade Commission che sta passando al setaccio, la Children’s Online Privacy Protection Act del 1998 (Legge per la protezione della Privacy dei bambini online) che regola quali informazioni i siti internet possono archiviare in merito ad una persona ed in particolare in merito a bambini.

Mark Zuckerberg, ha dichiarato che secondo lui ,i bambini dotto i 13 anni dovrebbero avere accesso a social network e che "sarà una lotta nella quale ci imbatteremo per forza prima o poi".

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