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Via dall'Arabia Saudita e dalla Sharia. Ma l'Italia la riconsegna a Riyadh
(ASI)  Sarà anche un alleato del mondo occidentale, ma quanto a tutela delle libertà individuali l'Arabia Saudita lascia ancora molto a desiderare. E anche l' Italia quanto a tutelare i suoi cittadini non è da meno.

Figlia di un'importante famiglia vicina al monarca assoluto Abd Allah, una  trentacinquenne saudita è scappata nel 2009 da Riyadh per congiungersi in Italia col marito pugliese che aveva sposato in Egitto e contro la volontà paterna. Dopo mesi di isolamento e clausura nella casa dei genitori la ragazza, con l'aiuto di un'amica e un  falso documento, è fuggita dall' AS. Nata a Londra, laureata in letteratura inglese il 26 Aprile scorso la donna era con il marito in un albergo dell'Emilia Romagna. Quando la reception le ha chiesto il documento lei ha presentato il passaporto britannico (ha la doppia cittadinanza) e a quel punto sono iniziati i guai. Messa in manette dal 26 al 30 Aprile, la saudita ha ricevuto dal Presidente della Corte d'Appello l'obbligo di dimora nel comune di residenza, misura confermata il 6 Maggio dal Ministero della Giustizia.

Nel frattempo il regime assolutista saudita (nel quale è ancora in vigore la Sharia) ha avanzato domanda di estradizione della ragazza.

"Se dovessi essere costretta a tornare a Riyadh, non rivedrò mai più mio marito, che amo infinitamente, perderò la mia libertà e la mia dignità di donna e, nel peggiore dei casi, la mia stessa vita" fa presente la vittima di quello che è più di un caso di malagiustizia, poiché se estradata la ragazza potrebbe rischiare la pena capitale.

Ancora nel 2013 le condizioni della donna nell'Arabia Saudita sono da pieno Medio Evo e il governo, anziché cercare di attenuare le misure restrittive imposte al mondo femminile, pare faccia di tutto per accentuarle. Dopo la Mutawwi'a ( Comitato per l'imposizione della virtù e l'interdizione del vizio) la polizia religiosa, da Riyadh arriva anche il sistema di tracciamento via sms a beneficio di mariti e fratelli che vengono automaticamente avvisati se una moglie o una sorella abbandona il paese.

Marco Petrelli – Agenzia Stampa Italia

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