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Spagna: Proteste a Madrid, l'Ue concede due anni in più per rientro deficit
(ASI) Mentre in Italia i giochi di Palazzo distraggono i cittadini dai veri problemi sociali, in Spagna si continua a protestare: di fronte alla dilagante crisi e alle politiche d'austerità imposte dall'Ue, i cittadini spagnoli tornano di nuovo in piazza.
La piattaforma En Pie infatti, nata dopo le contestazioni dello scorso 25 settembre, ha organizzato ieri, nel cuore di Madrid, la manifestazione denominata "Occupiamo il Congresso".
Sono state centinaia le persone, in prevalenza giovani, che hanno assediato la piazza di fronte al Parlamento per contestare i tagli del governo Rajoy e la dilagante disoccupazione che affligge il Paese. Proprio ieri, i dati dell’Istituto nazionale di statistica spagnolo hanno parlato di oltre 6 milioni di disoccupati, di cui il 57% tra i giovani. Sempre secondo le stime, sarebbero 2000 gli spagnoli che ogni giorno perdono il proprio posto di lavoro.
Registrati alcuni scontri tra i manifestanti e gli oltre 1400 agenti di sicurezza dispiegati sul posto: secondo il quotidiano El Pais, sarebbero una quindicina gli arresti a seguito dei tafferugli e del lancio di alcuni oggetti, sedati velocemente dalle cariche di Polizia.

Due anni in più da Bruxelles per il rientro del deficit spagnolo.
Nonostante il malcontento della popolazione, i modelli economici europei e le ricette 'lacrime e sangue' dell'Ue si consolidano.
Proprio oggi la Commisione europea di Bruxelles, accogliendo con favore l'adozione del programma nazionale di riforma ed il programma di stabilità della Spagna, ha rinviato al 2016 l'obiettivo di riduzione del deficit sotto il 3% del Pil.
"Il rinvio all'orizzonte 2016- afferma un comunicato di Bruxelles- è in linea con quello che l'analisi tecnica dei servizi della Commissione stima essere una traiettoria di risanamento di bilancio equilibrata, ma sempre ambiziosa, tenuto conto del contesto economico difficile".


Alessandro Bulletti - Agenzia Stampa Italia

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