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Onu, l'Assemblea Generale riconosce la Plaestina - 138 sì per la Palestina, votazione  storica

 

(ASI) L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha appena votato la risoluzione A/20/67/28 che prevede l’ammissione dello Stato di Palestina come suo Stato membro osservatore. Con 138 voti a favore contro 41 contrari e 9 astenuti, lo Stato di Palestina è entrato così di diritto nel consesso internazionale.

 

 

Le dichiarazione del rappresentate Turco all'ONU

Il delegato turco presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel rappresentare il voto positivo del suo Paese alla risoluzione che riconosce lo Stato palestinese quale membro osservatore, ha descritto il consesso di oggi un momento storico.

La bandiera palestinese dovrà sventolare insieme a tutte le altre nel palazzo delle Nazioni Unite, per correggere decenni di ingiustizie sofferte dal popolo palestinese, guardando ad una completa integrazione dello Stato di Palestina nell’Assemblea Generale come membro a pieno titolo.

 

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Sud Sudan

Durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite riunita in questi minuti a New York, per riconoscere la Palestina quale Stato osservatore presso la stessa, il rappresentante dello Stato del Sud Sudan ha appena dichiarato il voto positivo del suo Paese ricordando la condizione di oppressione in cui versa lo Stato Palestinese. Ha inoltre esortato Israele a ritirarsi dai territori occupati illegittimamente e ricordato il diritto di autodeterminazione del popolo palestinese.

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Italia

Il Governo Italiano ha dichiarato che voterà sì alla risoluzione che prevede lo statuto di membro osservatore per il riconosciuto Stato Palestinese, in discussione tra qualche ora all’Assemblea generale dell’Onu: una decisione importante, già comunicata telefonicamente dal premier Monti al Presidente Abu Mazen e al primo ministro israeliano Netanyahu.

 

Il sì italiano si accompagna a quelli di Francia, Spagna, Grecia e Irlanda, mentre Gb e Germania si asterranno. Scontato il voto contrario di Stati Uniti e Israele che ha subito dichiarato il proprio disappunto. Nella nota di Palazzo Chigi rilasciata nel pomeriggio, si motiva la decisione come parte integrante dell’impegno dello Stato italiano nel rilancio del processo di Pace in medio oriente.

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