×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Francia. I cattolici melchiti pronti a riunirsi per il loro primo convegno europeo

(ASI) Gregorios III Laham, Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, d’Alessandria e di Gerusalemme, scrive una lettera indirizzata a tutti i cattolici melchiti d’Europa. La Chiesa cattolica melchita è diffusa soprattutto in Siria e in Libano, dove sono concentrati la maggior parte dei fedeli; obiettivo del Patriarca è dunque quello di raccordare anche i praticanti sparsi nel Vecchio Continente. A tal fine ha organizzato un “Convegno melchita europeo” che si terrà nell’abazia di Santo Stefano in Correze, nel cuore della Francia, dal primo al 3 novembre prossimi.

 

Stando alle parole che Gregorios III usa nella sua missiva, l’appuntamento si propone “lo scopo di fidelizzare i nostri fedeli, affinché essi possano essere degli autentici testimoni lì dove si trovano; per rinforzare la coesione e viverla insieme per qualche giorno”.

 

I tre giorni di preghiera, confronto e meditazione ruoteranno intorno a un profondo interrogativo di fede che monta all’interno di questa “forte e coerente” - per usare le parole con cui l’ha definita Giovanni Paolo II - realtà cattolica di rito bizantino: “Possiamo noi essere Chiesa che testimonia senza essere radicata dentro la nostra fede e le nostre tradizioni, senza legami con la nostra Chiesa-madre e senza relazioni strette con la Chiesa-ospite?” Essere Melchita in Europa. Il radicamento nella Fede e nella Tradizione sarà dunque il tema principale del convegno.

 

Gregorios III annuncia che “è rimesso a ciascuno di diffondere il più largamente possibile l’annuncio” dell’evento e che “tutte le parrocchie ed i centri melchiti sono invitati a partecipare”, così come “tutti i fedeli melchiti non ancora organizzati in parrocchie”.

Il Patriarca è storicamente sensibile a ciò che avviene in Medio Oriente, ove svolge la sua opera pastorale. In questi giorni è stato impegnato per il Sinodo dei Vescovi, durante il quale è intervenuto per salutare con soddisfazione la scelta di inviare presso la Siria una delegazione del Sinodo. “Spero che questa delegazione - ha affermato Gregorios III - sia una voce nel deserto della disinformazione, dell’ipocrisia e della falsità che circonda una guerra senza volto”. Gregorios III ha accusato che “queste violenze sono frutto di una volontà straniera, decisioni straniere, armi straniere”.

 

Federico Cenci – Redazione Agenzia Stampa Italia

Continua a leggere