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La Libia democratica nel caos: premier dimissionario, sequestrate navi italiane
(ASI) La Libia del parlamentarismo sprofonda in impotenza decisionale, per la seconda volta in soli tre giorni l'Assemblea nazionale ha "bocciato" il nuovo esecutivo presentato al Parlamento dal primo ministro Mustafà Abushagur, che si è dovuto dimettere dall'incarico.
 
Dei 200 deputati dell'Assemblea, in 125 (sui 186 presenti) hanno votato la sfiducia contro l'ormai ex premier, 44 l'hanno respinta e 17 si sono astenuti, secondo quanto riferisce la tv di Stato. Abushagur ha di fatto sfidato per la seconda volta i deputati. A nulla è valso il suo tentativo di presentare l'esecutivo come un "governo di crisi" passeggero, soltanto eccezionalmente avulso dagli equilibri etno-geografici del Paese. Già mercoledì, infatti, i deputati avevano negato la fiducia alla prima lista di 29 ministri perchè giudicata poco rappresentativa di tutti i clan e le aree geografiche che compongono la Libia.
 
In un Paese in cui regna dunque il tribalismo e si fa fatica a individuare le autorità a cui rivolgersi in caso di bisogno, assume connotati oltremodo preoccupanti il sequestro di due pescherecci italiani. Le due navi, provenienti da Mazara del Vallo, sono state fermate intorno alle ore 13.00 della giornata di domenica, mentre stavano effettuando una battuta di pesca in acque considerate internazionali, ma non evidentemente dai libici intervenuti per sequestrarle.
Skytg24 ha raccolto le parole dell'ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, che ha assicurato che l'equipaggio sta bene.
 
Per fermare i due pescherecci mazaresi, i militari libici sulla motovedetta hanno sparato colpi di arma da fuoco. Lo dice il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi. "E' stato fatto uso delle armi e questo è di gravità assoluta - dice Cristaldi - perché niente può giustificare azioni di tale portata. I segni dei colpi sono ben visibili sulle fiancate dei pescherecci. I natanti erano in acque internazionali anche se, come è noto, i libici ritengono quelle acque di loro pertinenza". 
 
Redazione Agenzia Stampa Italia

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