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Siria. Jamil (vice-presidente) replica alle minacce americane
(ASI) In una conferenza stampa congiunta con il ministro per la Riconciliazione Nazionale Ali Haidar tenutasi a Mosca, il vice-presidente siriano Qadri Jamil ha replicato alle minacce di Obama, il quale aveva parlato di un intervento militare in Siria, aggirando l'Onu, nel caso in cui l'esercito usasse armi chimiche contro gli oppositori. "Gli ultimi avvertimenti del presidente americano Barack Obama sono mere minacce propagandistiche legate alle elezioni presidenziali", ha detto Jamil ricordando che "l'intervento straniero in Iraq è stato innescato dal pretesto della presenza di armi di distruzione di massa". A chi invoca la fine della repressione, Jamil ricorda che la posizione del governo "è stata chiara fin dall'inizio della crisi, nei termini di andare al dialogo senza pre-condizioni", le quali pre-condizioni, ha aggiunto, "ostacolano il processo d'avvio di un dialogo". Egli ha quindi ricordato che "l'Occidente sta cercando il pretesto delle armi chimiche per intervenire militarmente in Siria", soprattutto "dopo il veto di Russia e Cina al Consiglio di Sicurezza". "Ma noi diciamo - ha ribadito - che questo sarà impossibile. E chi pensa a un intervento militare vuole che la crisi si estenda al di fuori dei confini della Siria". Jamil ha inoltre ricordato ai giornalisti presenti che le sanzioni imposte da Stati Uniti e Unione europea alla Siria colpiscono "l'intera popolazione", sono dunque da considerare "ingiuste". Il ministro Haidar ha invece detto che l'istituzione del ministero della Riconciliazione Nazionale si prefigge di prevenire interferenze straniere, ribadendo che "la soluzione alla crisi in Siria dovrebbe essere trovata tramite il confronto tra il popolo siriano". Intervenuto alla conferenza anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, il quale ha ribadito lo scopo della Russia di contribuire alla stabilità in Siria mediante il dialogo e non soffiando sul fuoco del conflitto interno. "La comunità internazionale - ha detto Lavrov -, con tutti i suoi membri, in particolare quelli che hanno un'influenza diretta sulla situazione in Siria, dovrebbe aiutare i siriani a raggiungere il dialogo e la riconciliazione nazionale in quanto questo è l'unico modo per fermare la violenza e gli spargimenti di sangue".

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