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(ASI) Difficile da digerire (è proprio il caso di dirlo) questa sentenza per un rugbista, abituato ad un uso quasi religioso della bevanda soprattutto nei terzi tempi o dopo gli allenamenti nelle club house o nei pub delle città.
Anche al nostro Castro è stata diagnosticata la Celiachia, questo disturbo alimentare sempre più in fase di diffusione nel mondo non risparmia nemmeno gli atleti professionisti che seguono diete ferree, noto anche il caso di Novak Djokovic neo vincitore sull’erba di Wimbledon. Al nostro Martin il pilone più forte della nostra nazionale e tra i primi al mondo, la Celiachia è stata diagnosticata al ritorno dall’ultimo 6 nazioni quando il nostro cavernicolo pilone ha fatto rientro tra le Tigri di Leicester. La diagnosi dei medici della società è caduta come una tegola su Martin, proprietario inoltre di due ristoranti italiani in Inghilterra. I sintomi hanno fatto apparire subito chiara la diagnosi erano infatti spossatezza e difficoltà nel mantenere il peso forma.

C’è da dire che tutto sommato Castro non ne ha fatto una tragedia, come ha dichiarato la sua compagna Giulia Candiago ex sciatrice azzurra: " già al sei nazioni eravamo al corrente del disturbo di Martin, mio fratello è un esperto nel campo ed abbiamo immediatamente ovviato con una dieta idonea. Il problema poi sussisteva quasi esclusivamente in Italia dove usiamo solo pane pasta e purtroppo birra senza glutine, perché in Inghilterra birra a parte questi prodotti non vengono consumati spesso, ed i dietologi della squadra di Martin li hanno praticamente quasi banditi".

Non mi resta che chiudere con un piccolo consiglio per il nostro pilone e per tutti i rugbisti e non solo che amano la birra, quello di provare le birre senza glutine e a detta di che le ha provate sono molto buone

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