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(ASI) Oggi alle ore 14.56 Prysmian 747, condotta dal suo skipper Giancarlo Pedote e da Rémi Aubrun, ha tagliato il traguardo vincendo per la seconda volta la Trinité Plymouth.

Una regata tecnica, non semplice, questa seconda edizione della Trinité Plymouth.

Diversa da quella dello scorso anno, vinta dallo stesso equipaggio ma che, ricordiamo, era durata poco più di un giorno (incluso il percorso nella Baia di Quiberon): nel 2012 Prysmian 747 aveva più volte registrato velocità di fondo di 18 nodi.

Il regime anticiclonico che quest'anno ha dominato il campo da regata, ha diminuito la velocità di navigazione degli skipper ed ha reso le correnti ancora più rilevanti.

Correnti che a volte hanno molto rallentato le imbarcazioni come è successo al passaggio dello Chenal du Four, quando i primi della flotta navigavano vicino a costa per cercare di attenuare l'effetto del cambio di marea, ma non riuscivano a raggiungere una velocità media di fondo di 2 nodi.

Ieri intorno alle 21.00, proprio in quel passaggio Prysmian ha superato il prototipo 709 "Mecenat Chirurgie" condotto da Arthur Leopold-Leger e Philippe Leopold-Leger passando in testa alla flotta, ma ha dovuto fare subito i conti con Billot Louis-Marie (Chacahe 788) che, assieme a Amaury Fourcadé, ha scelto un'opzione di passaggio dell'isola di Ouessant a Ovest che lo ha portato a condurre la regata.

E' seguita una notte di rimonta per lo skipper italiano che, questa mattina alle 7.00, riprendeva il comando nel passaggio della Manica, scegliendo di attraversare il canale tenendosi più ad Ovest e navigando ad una velocità superiore rispetto a quella degli altri equipaggi in venti comunque quasi sempre inferiori ai 10 nodi.

Nel corso della mattinata Prysmian ha mantenuto il suo vantaggio spinta da venti che piano piano sono aumentati fino a portarla a raggiungere il difficile porto di arrivo.

 

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