
Delle Rocca, che ricordo conserva della sua esperienza a Perugia?
Per certi versi è stata molto positiva. Sono arrivato con grande entusiasmo e ho avuto modo di misurarmi con un piazza calcistica di un certo livello. Ricordo con piacere il rapporto creatosi con i compagni di squadra e con i collaboratori della società che quotidianamente frequentavano il Curi. Come non posso dimenticare la bella vittoria nella partita di esordio (Perugia – Cremonese 4-0, ndr) e il mio primo gol con la maglia biancorossa. Poi, è evidente che il fallimento e tutte le difficoltà societarie hanno inciso negativamente e non solo sul mio rendimento.
Ha avuto modo di seguire le sorti del Grifo?
In estate mi sono tenuto informato. Ho cercato di leggere i giornali e sapere in quale categoria si sarebbe iscritto. Adesso la domenica ci pensa Lupatelli a tenere aggiornati sia me che Paponi. Lui da perugino segue le vicende come un vero tifoso e non manca mai di comunicarci partite e risultati. Se vi interessa vi do anche una notizia in anteprima.
Qual è?
Lupatelli ha detto più volte dentro lo spogliatoio di voler tornare a Perugia e spera di farlo sin dal prossimo anno. Tanto è convinto che il Grifo sarà di nuovo tra i professionisti.
Si è nominato Lupatelli ma anche Paponi, attaccante autore di due gol nelle ultime settimane, che a Perugia però non è riuscito a rendere. Lo ha visto cambiato?
Io credo che Daniele sia una grande giocatore. L’anno scorso purtroppo non ha avuto modo di esprimersi secondo quelli che sono i suoi livelli, anche per le evidenti difficoltà a cui facevo riferimento prima. Quest’anno l’ho ritrovato più motivato che mai e questo, unito alle sue qualità, gli ha permesso di poter emergere e di farsi apprezzare di più.
Una nuova vita calcistica che il Bologna sembra aver restituito anche a lei. Si aspettava di diventare un titolare inamovibile e di ricevere così tanti complimenti? Sabato scorso nel post partita di Sky Marocchi lo ha citato come miglior giocatore in campo e uomo in più del Bologna. Troppo?
Certi complimenti fanno sempre piacere. Negli ultimi anni ho girato parecchio, ma Bologna è sempre rimasta la società di appartenenza. In estate ho avuto l’occasione di fare il ritiro e di giocarmi le mie chance. Mi sono reso conto di essere all’altezza degli altri e di potermela giocare in questa categoria. I fatti mi hanno dato ragione e ora non posso far altro che continuare su questa strada.
Il futuro?
Non ci penso vivo alla giornata, sperando comunque non tornare più indietro. La serie A è il massimo.