(ASI) Ieri il calcio federale era impegnato alle intrigate questioni legali e regolamentari, oggi è il calcio dei campioni a richiamate l'attenzione.

Infatti, il Presidente Tavecchio  a Vicenza è stato alla mostra dell’AIC “Eroi del calcio – Storie di calciatori”.      Un viaggio nella storia del nostro calcio, un tributo a tanti campioni del passato per raccontare anche ai più giovani partite e gol diventati leggendari. E' stata inaugurata ieri e da oggi sarà aperta al pubblico "Eroi del calcio – Storie di calciatori", la mostra organizzata dal sindacato dei calciatori e dal suo storico fondatore e attuale presidente onorario Sergio Campana in collaborazione con il Comune di Vicenza. Ieri sera a Vicenza, a tagliare il nastro nella Basilica Palladiana, c'era anche il presidente federale Carlo Tavecchio, che ha voluto rendere omaggio all'ideatore della mostra: "Con la nascita del sindacato di categoria – ha sottolineato Tavecchio – Campana ha consentito al calcio di crescere in questi decenni".

La mostra, che resterà aperta sino al 12 ottobre e dal 2015 sarà ospitata in altre città italiane, permette di osservare da vicino maglie e trofei storici, compresa la Coppa del Mondo conquistata nel 2006 dalla Nazionale di Marcello Lippi. Tra i cimeli esposti anche una riproduzione della Coppa Rimet vinta nel 1950 dall'Uruguay al Maracana, la maglia dell'Italia color nero indossata da Giuseppe Meazza durante il periodo fascista e quella di Pelè regalata alla Regina d'Inghilterra. Ci sono poi maglie e scarpini di campioni di tutti i tempi: da Maradona a Roberto Baggio, da Platini e Van Basten, da Zico a Buffon. C'è il Pallone d'Oro vinto da Paolo Rossi e non mancano doverosi tributi per i Campioni del Mondo dell'Italia del 1934 e 1938 e per il "Grande Torino", con la valigia, la maglietta azzurra e il pallone di Valentino Mazzola. Spazio anche ad alcune leggende del calcio internazionale, con i cimeli di campioni come Franz Beckenbauer, George Best, Bobby Charlton, Johan Cruijff, Di Stefano, Eusebio, Garrincha, Kevin Keegan, Raymond Kopa e Lev Yashin.

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