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Calcio Serie A: Quattro gemme per Platini e Boniperti.

(ASI) A Novara grande festa con uno stadio quasi tutto juventino. Ma da segnalare due illustrissime presenze Boniperti, uomo decisivo per la prima stella bianconera e Platini, per la seconda. Antonio Conte schiera il tandem ex Roma, Vucinic e Borriello.

 

Juve subito arrembante con Vidal e Pirlo, che prova la conclusione; proprio dal regista da un calcio da fermo delizioso serve a Vucinic la palla per il vantaggio bianconero con un gran sinistro che sbatte sotto la traversa e momentaneamente a + 5, ma passa poco che il Milan va in vantaggio con il rientrante dal primo minuto Cassano e raddoppia con Ibraimovich. La Juve si fa pericolosa con un pimpante Giaccherini, ma il Novara non sta a guardare e Mazzarani prova a impensierire i bianconeri, ma dal furetto ex Cesena al ’40 nasce il cross che con un incornata in tuffo vede Borriello festeggiare per la seconda volta in quattro giorni e partita quasi archiviata.

A inizio ripresa i due ex giallorossi si rendono pericolosi, ma il terzo sigill ocon Vidal che raccoglie una respinta di Fontana con tiro rasoterra, che arriva a quota sette goal. Partita chiusa e Conte pensa subito al temibile Lecce e sostituisce Vidal e Marchisio per Padoin e De Ceglie, con Giaccherini a protezione di Pirlo. Ma nonostante ciò la Juve non molla e continua ad attaccare e Vucinic fa poker con un tap in e realizza la sua prima doppietta in bianconero, che poi esce tra gli applausi per il praticamente mai utilizzato Elia. Il giovane olandese si rende pericoloso, ma il portiere Alberto Fontana nega la soddisfazione del goal. La Juve gestisce il risultato e sente solo prima che il Siena accorcia, ma le speranze di un eventuale pareggio, il Milna lancia un segnale e fa con Nocerino e Ibra il terzo e il quarto goal, continuando la sfida a suon di goal per un finale tutto da vivere.

Sarebbe stato bello vedere il capitano di fronte a chi l’ha scoperto e un sublime numero 10 che l’ha preceduto, ma si è dovuto accontentare solo di un premio a inizio partita. Non c’è il tempo per festeggiare, che Conte dovrà sfidare il suo passato per forse la sfida più difficile di queste ultime tre partite con un Lecce, caduto sotto i colpi dell’ex bianconero Giovinco e salvata dall’ennesima sbandata del Genoa. Quindi ancora testa sulle spalle e concentrazione.

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