(ASI) Tutto il popolo juventino si aspettava la festa e invece c’è stata la beffa. Ancora una volta la banda di Sarri passa in vantaggio (come Milan e Sassuolo) con De Ligt, si fa raggiungere dall’Udinese che in tempi recupero si fa beffare da Fofana che scarta e supera Alex Sandro e De Ligt.

Un risultato assurdo che premia l’Udinese che si guadagna così la salvezza, ma pone sempre più interrogativi su questa Juventus. Potrebbero crescere i rimpianti di Inter e Lazio di fronte a questi risultati con ben poche attenuanti. La costante è che quando gioca Rugani la difesa balla, poiché De Ligt o Bonucci non tengono. Ieri nessun rigore o nessuna magia di Dybala o Ronaldo hanno salvato i bianconeri dall’ennesima figuraccia. Servono ancora tre punti in tre partite, ma sono veramente una fatica. Inter e Lazio stentano è solo l’Atalanta a crederci, attesa dall’odierna sfida al Milan per il primato del post-covid (la Juve sarebbe solo in zona salvezza).

La Champions si avvicina e questo finale di stagione mostra i limiti di una rosa costruita non adeguatamente, né preparata. Sotto il banco d’accusa sono Paratici, Nedved e soprattutto Sarri, il cui bel gioco non si è mai visto e forse non si vedrà mai. Questa Juve non è grintosa come quella di Conte, né cinica come quella di Allegri, ma confusa, fragile e spocchiosa. E’ tecnicamente più forte sulla carta, ma se non fosse salvata continuamente dai suoi assi Dybala e un super Cristiano Ronaldo sarebbe in guai seri. Lo scudetto adesso potrà arrivare in casa contro una Sampdoria già salva e che non ha chiedere più nulla contro gli ex Ranieri e Quagliarella. I bianconeri dovranno mantenere testa e gambe, perché un ulteriore calo di concentrazione potrebbe essere molto serio. A ogni modo a prescindere da come si chiuderà la stagione, servirà una grande analisi e seri provvedimenti per ridisegnare un percorso vincente e concreto.

Daniele Corvi - Agenzia Stampa Italia

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