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(ASI) Pomeriggio chiave del campionato. Juve a Verona e in contemporanea il derby capitolino. Conte schiera il suo undici migliore ad eccezione di Barzagli, indisponibile, al suo posto Cacere e quindi Buffon, che rientra dalla squalifica, Bonucci e Chiellini e poi i soliti Asamoah, Pogba, Pirlo, Vidal, Lichsteiner, Tevez e Llorente. Mandorlini può contare sull’ex Toni, uno dei primi esautorati dell’era Conte, che per la prima volta affronta i suoi ex compagni.

E’ subito Juve. Subito Tevez, servito da Asamoah che sblocca la partita e il suo score nel 2014. Al 21’ raddoppia l’apache in grande spolvero ancora una volta su spinta di Asamoah che serve Pogba per l’assist in  sospetto fuorigioco. Juve che rallenta il ritmo, Verona che cerca a reagire, ma c’è solo Toni che combatte e cerca di far salire la squadra. Conte si arrabbia, perché i suoi sono un po’ molli, ma il Verona fa fatica ad opporsi alla corazzata bianconera. Bella Juve che indirizza subito la partita con un grande Tevez e poi gestisce bloccando i felsinei.

Verona che entra con il piglio giusto. Romulo in evidenza.  E al 52’ Toni accorcia in tuffo le distanze di testa su punizione di Iturbe: ancora un goal preso da calcio piazzato. La posizione era irregolare dell’attaccante.  Partita che si riapre. Il Verona prova a forzare, ma la Juve addormenta. Entra Osvaldo al posto di Llorente e colpisce però. La partita sembra indirizzata verso la fine. Poi però nel finale quello che non ti aspetti cross in mezzo, difesa sguarnita e Gomez  di testa pareggia. Juve beffata al 96’. Bravo il Verona a crederci

Il derby si è chiuso a reti inviolate e i danni sono stati limitati, ma l’atteggiamento facilone della Juve, che va in ansia dopo essere passato in vantaggio, non è accettabile. Sono due punti persi e ultimamente si prendono troppi goal. Conte dovrà lavorare, perché il campionato è ancora lungo.

Daniele Corvi - Agenzia Stampa Italia

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