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(ASI) 20 reti, alla media di 2 a partita, con una sola vittoria in casa, 6 pareggi e 3 successi esterni.

Il Perugia torna in testa e sappiamo come e perché. Attaccata la Paganese, al terzo pareggio consecutivo. Dopo l’allenamento mascherato di Gavorrano, e le recriminazioni del Neapolis, tocca ad un’altra piccola, l’Ebolitana, sacramentare contro la buona sorte dei salernitani, sospinti (in perfetta media) dal solito rigore e dalla solita espulsione di un avversario. Nonostante ciò sono i pali della propria porta a tremare due volte, poi dicono che il fortunato è Battistini. A 25 il Catanzaro, che va sotto come spesso gli capita, poi pareggia ed infine la tattica messa in campo dal suo allenatore fa si che l’Aquila sbagli il rigore decisivo. Tutto previsto da Cozza, che continua a farsi bello della sfiga degli altri. Succede sempre così, per adesso. Vedremo quanto durerà. Con l’Aquila anche il Lametia, la “banda del golletto” stavolta non segna e contro l’Aversa, in Calabria finisce 0-0. Nessuna sconfitta e difesa di ferro, il segreto. Ma l’impressione è che il massimo sia già stato espresso. Il Campobasso guida il gruppo della mezza classifica, dopo aver vinto a Gavorrano che puntualmente ha pagato lo sforzo di voler fare il fenomeno per un giorno. Nel gruppo anche Giulianova, Arzanese, Chieti, Aversa e Neapolis, che sembrerebbero tutte al di sopra dei pericoli, ma nulla di più che comprimarie. Poi, 8 squadre in 2 punti. Quelle che lotterebbero per evitare i play-out. In ripresa netta fra queste, il Fano ed il Milazzo, ma anche Aprilia, Ebolitana e Melfi sembrano crederci. Qui, probabilmente, più che il campo saranno le penalizzazioni a decidere. In fondo, sempre più solitario, un Celano in completo disarmo, già virtualmente retrocesso.

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