(ASI) La crescita esponenziale dell’inflazione proseguirà nei prossimi mesi, prima di tornare ai livelli di prima della pandemia. Ma su questo gli economisti nutrono più di qualche dubbio.

Secondo quanto riportato dai dati, la previsione del Fondo Monetario Internazionale sta ad indicare un aumento annuale dell’inflazione nelle economie avanzate, arrivando a toccare una percentuale del 3,6%.

Questa potrebbe tornare al 2% nei prossimi anni secondo la stima e gli obbiettivi delle banche centrali.

I Paesi considerati come emergenti vedranno un aumento vertiginoso dell’inflazione che potrebbe raggiungere il 6,8% per scendere poi al 4% nei prossimi anni.

Secondo quanto riportato dagli analisti del World EconomicOutlook l’aumento dei prezzi crescente dei beni e servizi, potrebbe essere una problematica persistente.

Così continuerà inesorabile la diminuzione del potere di acquisto della moneta.

Tra i fattori a rischio vengono elencati l’aumento del prezzo delle case, la strozzatura nelle catene di fornitura, le pressioni sul costo del cibo, la corsa dei beni energetici, ed il conseguente deprezzamento delle valute.

È dunque necessario per le economie di ogni Paese agire al più presto affinché vengano dati dei sostegni concreti ai mercati.

Le autorità hanno il compito di far fronte a questa emergenza economica e finanziaria. Dovranno essere fissate solide cornici del quadro Monetario.

Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia

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