(ASI) Nella domenica in cui la Chiesa festeggia la croce di Cristo, Papa Francesco ha ricordato il significato vero della croce come segno di speranza e di amore di Dio.

Ha poi rivolto parole di sostegno a tutti i cristiani perseguitati, "noi non esaltiamo le croci, ma la croce gloriosa di Gesù segno della salvezza".
Francesco, nella Piazza San Pietro, ha fatto notare come la croce di Gesù sembra un fallimento ma in realtà è segno di vittoria.
Il Pontefice ha ricordato che anche in occidente l'appartenenza al cristianesimo comporta un prezzo da pagare. In molti ambienti, infatti, i cristiani incontrano limitazioni e discriminazioni.
L'odio e il male vengono sconfitti con il perdono e il bene, la vendetta fa solo aumentare il male e la morte. Il Papa ha ricordato i numeri della prima guerra mondiale; si parla di otto milioni di giovani soldati caduti e sette milioni di civili. Proprio ieri Francesco si è recato a Redipuglia, al cimitero austroungarico e al sacrario. Lì ha pregato per i morti della Grande Guerra e di tutte le guerre.
"Questo fa capire quanto la guerra sia una pazzia, dalla quale l'umanità non ha ancora imparato la lezione; infatti ce n'è stata un'altra, la Seconda e tante altre oggi in corso".
Papa Francesco ha ricordato nella seconda parte dell'Angelus che nella Repubblica centroafricana prende il via una missione di pace delle Nazioni Unite". La popolazione civile sta soffrendo le conseguenze di un terribile conflitto, ecco perché la Chiesa appoggia l'iniziativa".
Il Papa ha concluso l'Angelus come di consueto ricordando di pregare per lui.

Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia

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