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Sentenza Pomigliano. Marchionne: Regole locali e folcloristiche
(ASI) L'Ad del Lingotto, Sergio Marchionne, non sembrerebbe aver preso bene la decisione del tribunale di Roma circa il reintegro dei 145 dipendenti Fiom dello stabilimento di Pomigliano d'Arco. "La Fiat ricorrerà in appello contro questa sentenza - dichiara Marchionne - ma concentrarsi su queste questioni locali e'un atteggiamento dannoso. Questa legge non esiste in nessuna parte del mondo, da quanto ne so. Un evento unico che interessa un particolare paese che ha regole particolari che sono folcloristicamente locali. La complessità italiana della gestione delle questioni industriali non esiste in altre giurisdizioni. Non c'è nessuno che fa la fila per venire a investire in Italia. Non credo che questa decisione cambierà qualcosa, si renderà solo tutto più complesso".
ZIPPONI (IDV): MARCHIONNE INSULTA ITALIA E CHI LAVORA. RISPETTI SENTENZE E MAGISTRATURA“Ancora una volta Marchionne non trova niente di meglio da fare che insultare l’Italia e gli italiani che lavorano. Evidentemente l’amministratore delegato di Fiat conosce solo questa strada per nascondere le continue perdite di mercato, la chiusura degli stabilimenti italiani e la sua incapacità di sfornare modelli innovativi e competitivi. I nostri giudici non fanno sentenze folkloristiche, semplicemente applicano la legge”. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e politiche sociali dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, commentando le dichiarazioni di Sergio Marchionne sul caso Pomigliano: “Ricordiamo a Marchionne che può spararle sempre più grosse proprio perché l’Italia è un Paese democratico e la nostra Costituzione, che la Fiat calpesta, garantisce la libera manifestazione del pensiero”. Conclude Zipponi: “L’ad di Fiat si rassegni: le sentenze della magistratura vanno rispettate, perché la legge nel nostro Paese è uguale per tutti”.
ORLANDO (PD): MARCHIONNE NON PUO' INSULTARE UN TRIBUNALE"Parlare di una sentenza di un tribunale della Repubblica che applica le leggi dello Stato e la Costituzione associandolo ad un fenomeno di folklore è un insulto al paese che mi auguro si voglia al più presto correggere. Nemmeno un importante imprenditore può permetterselo. Ricorrere contro la decisione del giudice è un diritto previsto dal nostro ordinamento delegittimare chi li formula è un errore". Così afferma in una nota il presidente del Forum giustizia del Pd, Andrea Marino.

Alessandro Bulletti- Agenzia Stampa Italia

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