(ASI) "Le banche italiane stanno costruendo una quota crescente dei loro profitti non solo su conti e servizi tradizionali, ma sulla monetizzazione dei dati personali dei clienti, spesso senza adeguata trasparenza.
Un fenomeno confermato da recenti inchieste giornalistiche, che mostrano come gli istituti raccolgano e utilizzino enormi quantità di informazioni comportamentali – abitudini di spesa, preferenze commerciali, profili di rischio – per marketing, vendita di prodotti e sviluppo di modelli di intelligenza artificiale. Per questo ho depositato un'interrogazione al Ministro dell'Economia per chiarire quanto valga davvero la profilazione dei correntisti, come vengano usati questi dati e quali tutele concrete siano garantite ai risparmiatori. Le informative privacy, un tempo brevi e leggibili, sono diventate documenti di parecchie pagine, spesso incomprensibili per un cittadino medio. Eppure dietro quella firma obbligatoria si nasconde un sistema che monetizza ogni informazione del cliente: secondo le inchieste, il valore generato può arrivare fino a 1.000 euro l'anno per singolo correntista, a fronte di un costo medio di conto che supera i 100 euro. Un divario evidente, che rende chiaro chi trae il vero beneficio da quei dati. In Italia, oltre 48 milioni di conti correnti alimentano modelli di IA e strategie commerciali basate su consensi non sempre pienamente consapevoli, in potenziale contrasto con il principio di trasparenza previsto dal GDPR. Nell'interrogazione chiedo al MEF di chiarire quale valore economico derivi alle banche dalla profilazione dei clienti e di intervenire per rendere più rigorose le regole sull'uso dell'intelligenza artificiale nel settore finanziario. Sollecito inoltre un rafforzamento dei controlli e della trasparenza, in coordinamento con Banca d'Italia e Garante per la Privacy, e di valutare eventuali forme di compensazione o restituzione per i correntisti, proporzionate ai benefici che gli intermediari traggono dall'utilizzo dei loro dati. Se i dati dei cittadini producono profitti milionari, è necessario un riequilibrio. Il rapporto banca–cliente deve tornare ad essere equo, trasparente e rispettoso dei diritti delle persone".
Lo dichiara il deputato di Fratelli d'Italia Letizia Giorgianni.


